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un anno insieme

Ormai è un appuntamento fisso, irrinunciabile. Una bella abitudine che mi scalda il cuore ogni volta.
Quello che leggo ogni volta è AMORE, totale, unico, assoluto. Ancora di più dopo aver avuto il piacere
in Sardegna di conoscere parte di questa meraviglia di famiglia.
Una sola parola: GRAZIE. Dal profondo del mio cuore.

Ciao ciao, Giuseppe
 
“La coppia è come una bella scatola il cui peso specifico deve aumentare, grazie a quanto vi viene messo dentro; ricordi, cose fatte insieme, risate, litigi e confronti.” Grazie che inscatoliamo insieme.

Grazie per averla aperta per noi.

(...poi una volta mi spiegherai quale è il segreto per essere costanti nell'annotare giorno per giorno)


 
sappiamo che oltre al gargamella-fan club chè anche il 365 fan-club.
eccoci, anche quest'anno.
per chi ha tempo e voglia...

un abbraccio.
cri e guido.


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  • Tommi che nasce. Sei un regalo bellissimo, piccolo figlio.
  • I topi-tamburi, o topinambur che dir si voglia. Grande scoperta.
  • Belle avventure tra le mura del castello di Brescia.
  • Ale: "Ho appena leccato il ghiaccio che c'è in freezer. Buono. Non sa di niente ma è buono."
  • "Perché ci sono volte in cui ascolti e sei bravissimo e altre in cui non fai niente di quello che ti si chiede?" Ale: "È la mia linea del cervello: quando è bella dritta, faccio le cose belle, quando è tutta spezzettata o storta faccio il matto."
  • La macchina allagata perché è rimasto aperto il finestrino del passeggero. E per una volta - incredibile - non è colpa mia.
  • Il bagnoschiuma "torta zenzerina".
  • Una mattina voi dalla nonna e io a dormire. Bellezza.
  • Un 2015 che finisce con fatica, amarezza, esasperazione e stanchezza. Non se lo meritava, di finire così. È stato un anno bello.
  • Un doppio arcobaleno tra le torbiere e il paese. ale dice: "È il segno che dio vuole bene agli uomini".
  • Il catechismo dei genitori.
  • Il primo dentino perso. E Ale ce lo tiene nascosto a lungo per farci una sorpresa.
  • Dopo un volo in bici. Ale: "Posso uscire? Devo andare a cercare il mio pezzo di pelle che non è più sul dito. Sarà ancora in strada?"
  • La mia pancia che cresce, ancora una volta.
  • Tutti quelli che non conoscono bene Ale e Michi e dicono: ma sono identici.
  • I silenzi di Michi. Mutismo selettivo?
  • Due giorni prima dell'inizio ufficiale della primavera, un picnic nel sole.
  • Ale disegna cuori e scrive sgrammaticati biglietti di schuse [e la acca lì in mezzo non è un errore mio].
  • Lo scaldabagno nuovo, l'addolcitore e Wally, la pompa di calore.
  • La decisione, sofferta, di non raggiungere con Michi il nonno a Santiago alla fine del suo cammino.
  • Tutte le coccole che Ale e Michi fanno a Tommi. Tutte le carezze, tutti i baci, tutti gli occhi dentro gli occhi.
  • Una settimana di vacanza a Pietrasanta.
  • L'"Eh, Tommi" di Michi, che è un modo sicuro per rompere il ghiaccio con questo piccolo fratellino.
  • L'impiccato sul foglio e le mani battute davanti agli occhi per spaventare. Si cresce anche nei giochi.
  • La linea del 20 e il metodo analogico del maestro Bortolato.
  • Un mazzo di rose che mi regali per il mio compleanno. Tu, che non mi hai mai regalato fiori.
  • Le chiavi della macchina cadute in un tombino. Ma no.
  • Dalla finestra del bagno faccio vedere l'alba ad Ale. Dice: "Come fa in fretta a salire, il sole. Ma chi lo spinge?"
  • Ale: "È buono questo risotto. È profumante."
  • "Nocciolina si cammina, nocciobella si saltella."
  • Il battesimo di Tommi.
  • Dal piano di sopra del letto a castello, tutte le mattina un urlo belluino squarcia il silenzio: popààààà.
  • Michi continua a stufare Ale. Ale: "Michi, ti lancio fino a Parigi, se non la smetti."
  • La passione di Ale per le pulizie. A volte dubito sia mio figlio.
  • Un arcobaleno dalla cima del monte alto il giorno del solstizio d'estate.
  • Il divano nuovo. Finalmente. Dopo sette anni che viviamo in questa casa.
  • Tu in piscina in pausa pranzo.
  • Michi: "Guarda, la betulla è senza foglie. È tutta pelata. Come la testa del papà".
  • Il fascino della Genova Photomarathon sfiorata per caso. Un sogno per il nostro futuro.
  • La porta di casa rotta. O si esce dal box. O dalla finestra della cucina. Fa molto ridere, questa cosa.
  • Io puoio. Che sarebbe io posso. Da perfezionare.
  • Michi: "Sono un mammifero". Un attimo di silenzio. E la domanda: "Che verso fa il mammifero?"
  • Ale a scuola pare essere un folletto buffo e sgarrupato che cerca bruchi, gioca con la terra, ha amici in molte classi.
  • I sorrisi accattivanti di Tommi.
  • Michi studia una lumaca di mare morta, portata a riva dalle onde. Dice: "L'animale morto mi fa triste".
  • Un pranzo con un'amica da Pane e vino. Risotto all'arancia e chiacchiere tra mamme e donne.
  • Le preghiere per un amico svizzero che lotta contro una malattia.
  • I sei mesi di mio latte per Tommi. Un regalo bello.
  • Un aperitivo tra donne al Frida e una vera pizza napoletana nella vecchia enoteca di viale Zara.
  • I pellegrini qui a pranzo da noi.
  • Ale: "Sai che una volta in bagno vi ho visto quando vi baciavate tu e la mamma? E ho visto un cuore che andava dalla tua bocca a quella della mamma. Ma tutte le volte succede?"
  • La scarlattina.
  • Durante Lilli e il Vagabondo, cerchiamo di spiegare ad Ale il concetto di flashback. Non è impresa facile. Né riuscita.
  • Le volte davanti al cancellino a scuola a prendere Ale.
  • Ale: "Come fa la terra a stare su? Sta attaccata ad un filo?"
  • Corte Franca - Toscana per statali. Un regalo che ti fai nel tuo primo giorno di vacanza.
  • Il fasciatoio di nuovo montato in bagno.
  • Radio Norba nella radio degli strani vicini di tenda.
  • Taglio delle fette di petto di pollo. Michi: "Cosa fai?" "Taglio il pollo." "Il pollo? Ma quando lo cuoci diventa pollo vero? Con le ossa?"
  • Ale: "Cosa mangia il pesce martello?" Io: "I pesci chiodi."
  • Mr. Fridge nella piazzola del campeggio.
  • Dopo anni, le notti in cui ci si alza di nuovo troppe, troppe, troppe volte.
  • Il grest delle Torbiere, quello dell'oratorio, quello all'Acquasplash, quello di Borgonato.
  • La vera domanda dell'estate: "Ma quell'adolescente che abita dentro ad Ale quand'è che esce dal corpicino del nostro bambino, nano seienne???"
  • Michi ogni sera ci sussurra nell'orecchio: "Ti voglio tanto bene".
  • Tre giorni al Cavallino. Watermelon pipì, mare, laguna, amici, bambini, noi.
  • "Allora hai mangiato una mela intera?" Ale: "No, non intera. L'ho mangiata a pezzetti."
  • In bagno ti tagli i capelli. Dici: "Volevo essere in ordine per la nascita di Tommi".
  • Il tormentone in macchina: chi sta seduto vicino a Tommi? Nove volte su dieci si scatenano risse e litigi per accaparrarsi il privilegio.
  • "Chi è il capo dell'Italia?" "Un po' Renzi, un po' Mattarella." "Dove vivono?" "A Roma." "Insieme???"
  • All'alba, una colazione in piazza Loggia deserta nel sole d'agosto.
  • Il dado homemade.
  • I panini del Put de fer.
  • La passione di Ale per i fiori. Li cura di amore e pazienza. Piange quando non stanno bene. Non ha preso da noi.
  • Tu e Michi a Leolandia.
  • A Vieste. Ale: "Dove andiamo a mangiare?" "Direi che possiamo provare un posto nuovo". "Va bene. Basta che facciano i fritti."
  • Riaprire le scatole di vestitini minuscoli messi via quattro anni fa.
  • Una cena a Viareggio. Cecina e fritto misto.
  • Sul tavolino dell'ingresso, il libro "Urlare non serve a nulla". Ale: "E allora perché voi urlate?"
  • La prima pagella di Ale.
  • In metro. Ale: "Mamma, ma a Milano di vestiti ci sono solo le camicie?"
  • Ale ti chiama tutto preoccupato perché ha scoperto che la punta del suo naso si muove. Gli dici che è normale. "Ah, non lo sapevo!"
  • Un pettinino in Lego costruito dai bimbi per pettinare via la crosta lattea di Tommi.
  • Un weekend a Genova. L'acquario, i carrugi, la città dei bambini. Pesto e focaccia. Il giro in barca dentro il porto.
  • Tu con il nonno al raduno sardo dei pellegrini per sempre.
  • Improvvisamente cinque ore davanti a noi con solo Tommi. Pare vacanza. Brividi.
  • Il test integrato e l'ecografia nucale. Stavolta li facciamo.
  • Michi: "Mamma, la Nutella non è cioccolato. È Nutella."
  • I maschietti per la prima volta dal parrucchiere. Cresta piena di gel e certezza di essere irresistibili.
  • Ale cresce e sperimenta il suo diventare grande. Non è sempre bello stagli accanto. Non è sempre facile capire come trattarlo.
  • Noi, che tutti e cinque insieme abbiamo pochissime foto.
  • Per Michi gli stuzzicadenti sono i pissicadenti, che è una parola bellissima.
  • Il nonno in ospedale. Non è niente, per fortuna.
  • Il tuo mountain-burger. Hamburger, brie, lardo, cipolle caramellate. Il tutto pastellato e fritto.
  • Per tutto un pomeriggio due palloncini gialli galleggiano in casa portando allegria.
  • Ad Ale piacerebbe avere un camper che tira una roulotte.
  • In tenda, mentre fuori piove. "Sembra che siamo in una pentola di popcorn".
  • Michi alla fine del bagno: "Io odio il finito (= la fine) del bagno."
  • Su un prato davanti ad una baita la festa per un venticinquesimo di matrimonio.
  • Ale canta: "Voglio carletto lo stivaletto". Mah.
  • Per Michi il singhiozzo è il singossio.
  • La lettera di benvenuto a Tommi. Un alfabeto che dice vita e amore.
  • All'Ikea, Småland per la prima volta. Per noi caffè e torta ai tavolini del bar. Relax.
  • Vera fonduta svizzera con un amico milanese.
  • I puntini rossi di Michi che non passano mai. Dopo la mia quinta malattia, l'ansia rosolia mentre sono incinta.
  • Le tre settimane al Camping San Michele. Gargano. Puglia.
  • Dopo anni, tu di nuovo ad una serata materassi.
  • "La rabbia delle mamme", un libro che mi fa stare bene.
  • Tom che pian piano si abitua a te. Alla tua barba. Al tuo odore.
  • Un rifugio sul lago di Lecco in una splendida giornata di sole novembrino.
  • Michi: "Vero che quando i bambini che stanno nella pancia della mamma scendono giù dal cielo ed entrano nella pancia della mamma non si vedono?" Il concepimento.
  • "È il domani di ieri, oggi?"
  • Il pullman Marino e il Foggia-Brescia A/R.
  • Una cena al chioschetto di piadine a Cattolica.
  • Una scritta su un muro: non ho soldi per il bio.
  • Seridò. Che per i bimbi è sempre una bellezza.
  • Nel primo pomeriggio, tutte le passeggiate con R. in giro per i vigneti qui intorno.
  • I tortelli di zucca.
  • Tu che mi dici: "Sei radiosa". Sarà.
  • Un picchio che picchia invisibile nel bosco.
  • "Come fanno i pompieri se gli scappa la pipì o la cacca mentre stanno spegnendo un incendio?". Già. Come fanno?
  • La giornata del naso rosso in Corso Vittorio Emanuele. E la Dacia parcheggiata in Corso Europa.

(continua)
 
Seconda parte
  • Michi: "Mamma, io non sono piccolo. Io sarebbo un mezzano" [anzi, un messano, come dice ancora lui, con quella sua zeta che non è ancora per niente zeta].
  • Cinque letterine in legno in un negozio di Bellagio.
  • Usciamo definitivamente dalle pipì notturne di Ale.
  • Gli affettati, tutti cotti anti-toxo, per la nostra cena della vigilia di Natale.
  • La giornata di vacanza a Monza. La mostra su Ayrton Senna, un hamburger, un giro in Feltrinelli.
  • Alla fine di una giornata con i bimbi lagnosi, io con loro a spasso sul Monte Alto. Bravissimi.
  • Ale: "Mamma, tu non devi più dire le bugie." Io: "Che bugie dico?" Ale: "Dici ca**o".
  • Cappuccio e brioche seduta al tavolino di un bar davanti alla Cattolica leggendo un giornale. Bello iniziare le mattine di lavoro così.
  • "Quanti siamo nel mondo?" "Sette miliardi." "Hanno contato anche Tommi?"
  • Il tuo gabinetto di lettura.
  • Per la festa del papà, Ale ti dà i voti. Vieni rimandato in pazienza e sportività, che non raggiungono neppure la sufficienza. Chissà perché.
  • La mostra dei pellegrini a Trento.
  • La caccia alle uova.
  • Ale: "I fichi in India."
  • Ale: "Io adesso disegno i coralli". Michi: "Taralli?"
  • Ale fatica ad accettare che 7+2 e 6+1+2 facciano comunque 9. Chiede: "Ma dove ho sbagliato?"
  • Ale: "Ma il sindaco di Roma dice cosa fare anche a papa Francesco?"
  • Il kebabbaro di fianco alla stazione di Foggia e le lacrime di Ale sul piazzale di quella stazione.
  • Un giro al pronto soccorso di Pescara. "Mi fa male il cuore". Per fortuna non era niente.
  • Tom panza all'aria nel passeggino. Michi: "Guarda, gli è nato l'ombelico."
  • Una tutina che era mia addosso a Tommi.
  • I colori del tramonto oltre le mattonelle in vetrocemento delle scale di una casa al mare.
  • Tutte le volte che urlo. E non vorrei farlo. Ma niente. Non ce la faccio. E urlo lo stesso.
  • I 365 del 2014/2015 per il concorso "Eccellente normalità".
  • Tom che il giorno prima del parto si mette trasverso. Che fantasia, ragazzo. Per fortuna era un cesareo programmato.
  • Un catering all'oratorio per la festa di fine materna. Ale zuppo d'acqua dalla testa ai piedi.
  • Ale impara a leggere e scrivere. Incanto e meraviglia.
  • La tenerezza e la fatica che ci fa Ale, questo suo crescerci addosso e accanto. Questo suo essere diventato un bambino grande. O un ragazzino piccolo.
  • Uno smalto rosso messo un'unica volta.
  • Michi: "Io all'asilo ho imparato una ragazza bellissima che nasce in un conchiglia del mare." La Venere del Botticelli.
  • Proviamo i pennarelli per vedere se funzionano. Michi, scrupoloso, prova anche le matite. Non si sa mai.
  • "Vedo l'arancione dei semafori che sembrano i cachi su un albero". Gocce di atropina negli occhi e pupille dilatate.
  • Su whatsapp: "Keep calm e buongiorno un ca**o".
  • Pollo al forno in un sacchetto magico. Due adolescenti milanesi che giocano nel nostro prato. Delle scarpe da tennis numero 45 sotto al nostro divano. Delle docce fiume. Per qualche ora sono catapultata nel nostro futuro. Non sono pronta.
  • Io che quasi sempre sto bene dentro le mie giornate con i bimbi addosso. E non è poco.
  • Ale sulla pista di pattinaggio su ghiaccio in mezzo al centro commerciale.
  • Un pomeriggio nel camper attorno all'orto sinergico.
  • Il prezzemolo fresco, dopo anni di prezzemolo surgelato in scatola.
  • La gambe di Tommi. Prima gambine vuote da polletto spiumato, poi rotoli di grassino che fanno anelli di ciccia.
  • Michi: "Ma la montagna più alta - l'Everest - tocca il cielo?"
  • Ale canta la canzone popolare. "Alzati che si sta alzando la bandiera popolare. Se c'è ancora qualcosa da capire, ascolta che lo capiremo, diccelo, che lo capiremo".
  • Amici a casa nostra dopo la loro Paratico-Lovere.
  • Una notte a Magreglio e una polenta uncia d'asporto.
  • Michi: "Mamma, aiuto. Ale mi vuol fare male con una carota." Una carota?
  • La scoperta dei sacchetti sottovuoto dell'Ikea.
  • Una nuova fila di piastrelle per il nostro portico.
  • Cuori aperti su un muretto di uno dei chiostri della Cattolica.
  • In un unico giorno, due montature di occhiali rotte. Sarà felice l'ottico. Noi meno.
  • Una sera che avrebbe dovuto essere a casa di un amico per chiacchiere e birra passata al pronto soccorso di Niguarda.
  • Tra i due fratelli, la Schadenfreude di chi non viene sgridato.
  • Il primo giorno di scuola per Ale. Molte emozioni dentro quella palestra in mezzo a tutti quei bimbi che stanno diventando grandi.
  • A cinque mesi, Tom scende per la prima volta sotto il 97 percentile di peso. Che ci sia da preoccuparsi?
  • Le notti in cui Tommi mi dorme spalmato addosso. Puro vizio e grande goduria. Per tutti.
  • "Uffa, anche quest'anno Gesù bambino è passato mentre facevamo il bagno. Ma sempre quando facciamo il bagno, passa?".
  • Il progetto frutta a scuola.
  • Tirare fuori un vestitino nuovo per Tommi. Se nasce, ci siamo.
  • In una delle tre prime elementari, "A modo tuo" di Elisa e foto di questo anno scolastico. Lacrime ed emozioni.
  • Rendersi conto che catalogare libri antichi è come andare in bicicletta. Una volta che hai imparato, non lo dimentichi più.
  • Ale: "Mamma, tu sei bella. Ma sei grassottina. Hai anche i buchi nelle cosce". Cellulite mon amour.
  • A due giorni di distanza dal parto, improvvisamente rendersi conto che adesso abbiamo tre figli. Mi sento un po' scema, ad averci messo così tanto a esserne consapevole.
  • Le nuove ruote per il passeggino di Tommi.
  • Il vostro weekend dei piselli a Varenna e una sorpresa per te dentro quella bella casetta.
  • Dopo anni, all'Alt Spaur di Spormaggiore con gli amici pellegrini. Ricordi di me ragazzina con mio papà.
  • Il trasloco in campeggio da una piazzola all'altra. Cuscini, orsi, materassi e polvere.
  • Per la prima volta Ale da solo alla festa di compleanno di un suo amico.
  • Prurito infernale alle braccia e terrore-chinces.
  • Ale: "Guarda. Tommi ride al cielo."
  • La cartella nuova, il primo astuccio, i compiti a casa.
  • Le riunioni del cda della scuola materna.
  • Ale ha dovuto mettere in castigo la matita rosa. Pare facesse la sciocchina con il blu e il fucsia.
  • Coperta e cuscino all'oratorio di Nigoline. Minions su un telo bianco.
  • Le visite dall'oculista a Borgo Wührer.
  • Ale: "Sai dove mi sono asciugato le mani? Nella carta igienica." Lo guardiamo perplessi. "Ma era pulita..."
  • Due gerbere in un vaso in giardino.
  • Un trucco con le dita per fare i conti con le tabelline del 6-7-8-9.
  • Michi addosso alla mia pancia che cresce: "Mamma, ma quando tu ti arrabbi, ukka-ukka ha paura?"
  • Per la prima volta, una torta di pannolini in casa nostra.
  • Tornare a mangiare sushi dopo nove mesi di pancia e astinenza.
  • La prima notte in roulotte ai laghi di Lamar sopra a Trento.
  • Tornare a messa. Dopo anni, la bella luce della veglia pasquale.
  • Un biglietto di auguri di Natale anche per la nonna Giovanna che abita da Gesù.
  • L'idea dell'alveare che dice sì.
  • Quella di Tommi è stata la gravidanza più meditata e più incosciente.
  • Imparare a contare: quarantotto, quarantanove, quarantadieci.
  • La firma imperdibile del notaio di Desenzano sugli atti del mutuo rinegoziato.
  • Dal registro elettronico di Ale: "Attività di oggi: elefanti e topolini con acquarelli".
  • Ale davanti al distributore di preservativi di una farmacia: "Mamma, che gioco è questo?"
  • Al Sacco con Tommi per un'ecografia alla testa.
  • Tom che fatica a dormire al pomeriggio.
  • Michi: "San Giuseppe è una parolaccia?"
  • Un pranzo in cascina e i bimbi sul cavallo.
  • Michi deve essere crudista. Odia qualunque verdura cotta. Le zucchine in modo particolare.
  • Michi eroico durante gli esami del sangue. La faccia dice: "Potete farmi quello che volete, ma non mi avrete. Non avrete mie lacrime. Non avrete miei lamenti". E così è.
  • Ale: "Ho fatto vedere una castagna alla maestra. Gliel'ho fatta vedere così tanto, che gliel'ho regalata."
  • Ale riesce a sentire Tommi che si muove nella pancia. Lo fa con timidezza e ritrosia.
  • La fascia.
  • Ale nella cantina in Cattolica vede per la prima volta dei libri antichi.
  • La piazzola di quest'anno. Passiamo dal people watching attivo a quello passivo.
  • La tisana alle tre liquerizie.
  • L'infettivologa per la quinta malattia che mi sono presa all'inizio della gravidanza, tutte le ecografie di secondo livello che ha vinto Ukka-Ukka, noi storditi di percentuali e possibilità.
  • Una notte a Sesto tra gatti e vita claun.
  • Tutti i chilometri fatti a piedi spingendo il passeggino.
  • Ale piccolo censore. Non sopporta le parolacce. Addirittura vengo ripresa per aver usato il termine erculeo che alle sue orecchie contiene troppa volgarità.
  • Le due settimane di walk-walk-walk su Youtube.
  • La valigia per il parto di Tommi, fatta di corsa e al volo, una sera che ormai è quasi notte. Brividi. Ma alla fine è un falso allarme.
  • Piazza Gae Aulenti, Panorama, la Triennale, un pezzo di pizza di Spontini sedute su un marciapiede dietro Piazza San Fedele. Ore con un'amica milanese.
  • I bimbi degustatori di miele e il miele di melograno.
  • "Chi è Belen?" "Una ballerina." "Come te? Tu sei una ballerina, mamma?"
  • Pigout e truccabimbi.
  • Quando perde il bagno di sopra e l'acqua arriva fino alle camere.
  • Una mattinata da Berlucchi per il progetto Colibrì con le prime e le seconde classi della scuola elementare.
  • Il nostro primo selfie, tutti e cinque in macchina, prima di partire per Genova.
  • I cagnolini alla baita di Enrico.
  • Tommi allattato in barca, sopra le rovine romane, sui Floating Piers.
  • Scoprire che anche Ukka-Ukka è pisello-munito. Da Londra il commento più arguto: "Quattro a uno, sarà facile la votazione su cosa vedere in tv."
  • Una pizza a Bergamo con due amici del Gemelli e un piccola principessa.
  • In un ristorante di un autogrill, una statua di Padre Pio. Imperdibile.
  • Un sabato in un campeggio sul Garda. Ore con amici marchigiani che non vediamo mai.
  • Arancio e verde nella nuova cameretta dei bimbi.
  • Brioche per tutti. Esco dalla panetteria con cinque brioche. Peccato che Tommi abbia due mesi di vita.
  • Colazione al mattino, niente fuoripasto, frutta e verdura, qualche strappo alle regole quando ne vale la pena e buonsenso. E i chili scendono.
  • Ale: "Io vorrei non tagliare i capelli perché così poi crescono un sacco e se devo giocare a nascondino, mi nascondo dietro i capelli e non mi trova più nessuno".

(continua)
 
Terza parte
  • Ale steso all'ombra sotto la pianta, pancia all'aria. Si gode il fresco, il sole che filtra, le foglie, il cielo azzurro.
  • Michi della minestrina che c'è per cena: "Buona, sembra colla." Son soddisfazioni.
  • Io: "Mi fa male lo sterno" Ale: "Ti si sta rompendo il corpo?"
  • Il vostro nuovo ufficio che progetti tu.
  • Il dito parolaccia.
  • Fiori di robinia fritti nel giardino di Erbusco.
  • Quindi è vero. È possibile leggere al parco mentre i bambini giocano. Finora era solo una leggenda metropolitana.
  • Michi compie gli anni "tutti aperti meno uno".
  • Festa di fine Grest. Caccia al tesoro a piedi per le vie di Nigoline.
  • Una birra all'Andromeda dopo una riunione alla scuola materna.
  • Il tappo di scarico del mare. Più volte ne parlano i bimbi. Sono proprio convinti che ci sia, da qualche parte, un tubo di scarico per tutta quest'acqua.
  • Ale: "Mamma, mi dici quando sono le nove e mezzo?" "Di sera?" "No, mamma. Quando sono le nove e mezzo del pomeriggio."
  • Una bella casetta di Sesto appena ristrutturata.
  • I Floating Piers di Christo. Quel giallo che incanta, emoziona, riempie occhi e cuore.
  • Quando ci sei tu in piscina. La felicità dei bimbi che possono andare nello spogliatoio dei maschi.
  • Un messaggio da un'amica marchigiana, prof. di italiano alle medie: "La lepre: veloce, simpatica, buona per il sugo".
  • La mostra Wildlife photographer of the year.
  • Ale che mangia jamon serrano come se non ci fosse un domani.
  • Ale: "Mamma, ma da quando c'è Tommi, tu hai il cuore più grande di prima? Io sì. E credo anche tutti gli altri che ci conoscono". E ancora. "A te il cuore è diventato più grande per farci stare Tommaso? A me sì, è diventato bello largo così ci sta comodo."
  • Michi: "A me carnevale fa schifo. Vengo alla festa solo per mangiare le frittelle". Idee chiare.
  • Gli hamburger fatti in casa partendo dalla farina per i panini.
  • Il corso di antico in Cattolica.
  • "Michi, a te piace di più la mela o la pera?" "La banana!"
  • Una sera milanese all'all-you-can-eat dietro la Stazione Centrale.
  • Una sculacciata ad Ale mentre gli dico: "Devi smetterla di picchiare tuo fratello". La coerenza. Mamma orrenda.
  • Per Michi il cotechino è il cotolino.
  • I nuvoloni di rabbia che ogni tanto abitano Michi.
  • Un barattolo di gel entra nel nostro bagno.
  • L'anello trinity in oro bianco.
  • La tenerezza che mi fa il nonno quando dice: "Qui da voi ho mangiato proprio bene". E per pranzo c'erano pane, gorgonzola e insalata.
  • Michi: "Io ho tre toni di voce: arrabbiato, felice e inglese"
  • L'uccellino ferito dentro il mio sandalo in camera. Morirà.
  • Il falò della vecchia. Scintille nella notte.
  • Mezzo guscio di uovo di merlo trovato in giardino.
  • Il Lego piccolo.
  • Ale zinziga e Michi si lagna. Diventerete grandi.
  • In un sabato d'inizio autunno, arrivare tutti e quattro [cinque, contando anche ukka-ukka] in cima al Monte Alto.
  • Una mattina di litigi. Secondo me voi siete indolenti e lenti. Secondo te io sono nervosa e fastidiosa.
  • Io: "Lo gonfi tu, questo palloncino?" Michi: "No, io non sono capace. Non ho abbastanza aria nella mia bocca piccola."
  • Per i sei anni di Ale, la sua prima festina con i suoi amici.
  • Michi seduto lì, sul marciapiede davanti alla posta, con un libro in mano. Aspettiamo che Ale esca da scuola.
  • Tre mamme con sei bambini alle cascate di Ome. Un set fotografico di liceali e dei nudi di quasi-autore.
  • Per la prima volta, scrivo un messaggio sul tuo whatsapp per Ale. "Ciao Tato bello. Buona festa. Baci dalla mamma".
  • In Brianza, per una volta, un pranzo decisamente americano. Gambo della Lousiana e Cheesecake.
  • Ale alla mostra di Chagall.
  • Una pancia in Brianza che mi riempie di infinita felicità.
  • La scatola del paleontologo.
  • Due giorni in due tra Cinque Terre e Porto Venere. Zia Manu santa subito!
  • L'acqua in tenda, la canalina come i veri campeggiatori e i pranzi risolti con taralli o pezzi di focaccia.
  • Per Ale una risonanza magnetica di controllo dentro una stanza che pare un acquario e un tubo che pare un sottomarino.
  • Un'esenzione perenne dell'Asl di Iseo scaduta. Ma come fa a scadere una cosa perenne?
  • La gestione del corso di nuoto e degli spogliatoi della piscina con in giro anche Tom.
  • Lo scatolotto per vedere i film e youtube in TV.
  • Tutti i mercoledì con Ale a casa a pranzo. Otto volte su dieci il menù era: uovo al cotonino.
  • Michi al telefono. Risposta automatica della Vodafone. Lui: "Dove abita quella signora che ha risposto al telefono?"
  • La bici nuova per Ale.
  • Una targa nera di famiglia arriva qui. EE.
  • Michi sul palco per la recita di fine anno, la bella scatola con su e dentro il mare.
  • Una roulotte per noi.
  • Uscire da questi primi mesi di Tommi ragionevolmente stanchi, non distrutti.
  • Ale: "Ma il cavallo fa le uova?"
  • Per me fa sempre o troppo caldo o troppo freddo. Dici: "Hai una confort zone di 0,5°". Ecco. Non mi pare sia una cosa di cui andare fieri.
  • In una piazzola assolata, dire ai bimbi di Ukka-Ukka. La festa che gli fanno. La torta di cioccolato. Tanti auguri cantato in coro.
  • Un tramonto a Vieste e un arcobaleno tra chiesa e mare.
  • Un matrimonio oltreoceano in cui ci siamo solo con il cuore.
  • Aragonese, Somport, Primitivo. Il nonno di nuovo a Santiago. Ed è la quinta volta.
  • Michi davanti ad un cartello stradale. "Pecché c'è quetto cattello qui che a me non mi interessa niente?".
  • Con la pancia delle ultime settimane, cammino lenta. Io quando cammino lenta non mi sopporto.
  • Michi, dopo anni, finalmente sul tetto del Duomo con il nonno.
  • Al Muba a Milano. Il mercato delle storie.
  • Mastite a cinque mesi. Possibile? Fa sorridere, dopo aver spaventato.
  • Tutte le coccole che Michi ha fatto alla pancia di Ukka-Ukka. Tutti i baci che gli ha dato. Tutte le volte che ha appoggiato le sue manine su questa bella rotondità.
  • Dopo anni, di nuovo in giro su Internet a confrontare ursidi.
  • Michi: la rana peccatrice.
  • Ale a tavola: "Non voglio più mangiare la pancetta perché poveri maiali...". La deriva vegana a sei anni anche no. Non ce la posso fare.
  • L'Esselunga nuova.
  • Per la prima volta da Tiger.
  • Michi impara ad andare in bici senza rotelle.
  • Un cartello sulla cucina a gas. "Letto sul sito del Corriere: oggi sciopero dei fornelli. Non si cucina!!!". Cenetta noi due in hamburgeria.
  • Il gruppo whatsapp "avi-fauna e castagne" e la giornata al roccolo del Monte Barro.
  • Una domenica a pranzo noi tre amichette di "Noi del neurone solo".
  • Una macchia rossa sulla guancia di Michi. Pareva allergia. Era solo sporco.
  • Il grande ritorno di Tracy Hogg e del suo "Il linguaggio segreto dei neonati".
  • Mercato metropolitano a Milano, la Darsena rifatta e il temporary shop dell'Ikea in via Vigevano.
  • Spuma e patatine al tavolino del bar dell'oratorio di Milano.
  • Tutto il Lego di Magreglio.
  • Di sera, uno spritz al bar dell'Esselunga insieme ad altra mamma del paese. Desperate housewives.
  • Michi: "Dentro è verde, fuori è come quando si accaressano i capelli tagliati corti." Il kiwi.
  • Grandi prestazioni. Tom riesce a infilarsi in bocca l'alluce e a leccarsi la pianta del piede. Provateci voi.
  • Un tuo nuovo lavoro a Roverbella.
  • Ale: "Michi, sai che una volta non c'erano le tombe? Le persone morte si mettevano in un tipo di pacco regalo." Le mummie.
  • Lezione di inglese. Un caterpillar, due caterpilli.
  • Tommi secondo Michi sa fare il capitano. Cioè l'occhiolino.
  • La copertina per Tommi che viene da progetto "Viva Vittoria", un'opera d'arte e di lana collettiva.
  • "Come sei bravo, papà, a preparare la pastina". Per te, da sempre odiatore di minestrina, è un affronto.
  • Ale: "Mamma, cos'è la coscienza?"
  • Le nuove cassette dei wc.
  • Tom arriva a casa dall'ospedale di mattina. Nel pomeriggio tu impasti pizza. Io aiuto Ale a mettersi in pari con i compiti. Michi gioca. Tommi non sconvolge la vita. Pare infilarsi dentro le pieghe libere che ci sono.
  • Le mongolfiere. E tre.
  • Pianerottolo, che è uno dei soprannomi di Tommi.
  • Perdo per strada l'anniversario della mucca guardona. Non va bene.
  • Le cenette noi due soli quando arrivi tardi dal lavoro.
  • L'albero di Natale che i bimbi fanno da soli.
  • Michi: "Sai come ha fatto la pastina, il nonno? Con gli spaghetti e il martello." Andiamo bene.
  • Le volte che vado in bici a prendere Ale a scuola.
  • Tommi piange facendo ll-ä. Da qui il soprannome: signor ll-ä.
  • L'ultima eco di Tommi. L'ultima eco di un nostro bimbo dentro la mia pancia. Tutte le ultime volte che vivremo con questo nostro bimbo qui.
  • Un abbraccio e tu che dici: "Adesso arriva prima la tua pancia di te".
  • Ale: "Mamma, apri la bocca!". E i bimbi usano la mia bocca aperta per parlare con Ukka-Ukka e svegliarlo.
  • Ale, di Tommi: "Mamma mia, com'è bello quando dorme".
  • Mi regalo una scatola di pennarelli e un album di figure geometriche da colorare. Dicono sia antistress. Fosse mai.
  • Io: "Che lagne che siete, che lagne." Michi: "Lasagne? Buone le lasagne."
  • Un cenone a Milano per capodanno che facciamo saltare all'ultimo.
  • Il primo prosciutto crudo dopo la gravidanza.
  • Il piedibus.
  • Il primo incontro tra Tommi e i suoi fratelli.
  • Il libro "Che rabbia" di Michi. Diventa un mai-più-senza.
  • Fare UH, che poi sarebbe stendere i panni.
  • Picnic alla Croce di Zone con amici venuti da Milano.
  • Michi piange. Si è fatto male ad un dito. Con le mutande.
  • La collezione dei pippottini di Star Wars.
  • Ci sono giorni in cui noi siamo solo un ottimo team che gestisce figli. Ci sono giorni in cui noi siamo noi. Uac. Ancora. A distanza di anni. Ed è una bellezza.
 
è già passato un anno :)
grazie cari amici per questi meravigliosi giorni insieme<3
sapervi così BELLI è una gioia
abbracci grandi
Cetty:amore::-*
 
dieci anni.
dieci anni da quel primo pdf dei 365.
erano nate come parole scritte per guido.
si sono trasformate nella nostra partecipazione di nozze.
sono diventate condivisione, tradizione, fili che tengono in vita amicizie oltre le distanze.

eccoci.
sempre più in ritardo.
però ci siamo.
per chi ha voglia e tempo di leggere di noi.
i nostri 365.
ancora una volta.
sperando di non stufarvi.

con molta gratitudine.
perchè ci siete stati tanto, quest'anno.
ci siete sempre tanto, vicino a noi e alla nostra vita.

un abbraccio.
cri e guido

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[prima parte]

  1. Dieci anni di mucca guardona.
  2. Tom grande mangiatore di carote. Lo chiamiamo Tommino Carotone.
  3. A letto. “Hai preso la Tachipirina?” “Sì. Due.” “Io ho preso un Aulin”. La salute prima di tutto.
  4. Ale: “I cetrioli di Bruxelles, da dove vengono? Dal Giappone?” Indubbia confusione geografica.
  5. La giornata alle terme di Milano. Viva le amiche.
  6. L’ipotesi di una vacanza in campeggio al mare con amici.
  7. Michi: “Mamma, Tommi ha camminato anche a curva”. Grandi conquiste negli occhi di un fratello.
  8. Tom trova una moneta da 100 lire sotto la sabbia. Come ha fatto?
  9. Ale: “Che fogli usiamo per scrivere la lettere alla zia?” Io: “Vanno bene i normali fogli A4.” Ale, perplesso: “Ah, prendiamo i fogli normali e li strappiamo in quattro?”.
  10. Spesso il problema è che si hanno delle aspettative. E spesso questo aspettative vengono disilluse. È questa disillusione che genera rabbia e sconforto.
  11. Becycling e Mattia Miraglio. Altre vite. Mi incantano.
  12. Una birra all’Areadocks. Pare sia l’unico locale over-fourty in città. Prendo atto che esistono locali over-fourty.
  13. Un pranzo con la famiglia allargatissima in un bel cortile vista colline di Tortona.
  14. L’odore dei bagni del campeggio svizzero. Risveglia ricordi. La memoria olfattiva mi incanta sempre.
  15. In Germania, passi su colline verdi. Pare di essere dentro il desktop di Windows.
  16. Quel signore che, nel nulla della valle in montagna, d’estate regala caramelle ai bambini e chiacchiera con chi passa. Bellissima occupazione.
  17. In un bar dietro Loreto, pomeriggio di chiacchiere con un’amica marchigiana.
  18. Per la prima volta, tutti e cinque insieme, dei passi lungo un sentiero che dopo migliaia di chilometri arriva a Santiago.
  19. Due scaldacollo all’uncinetto.
  20. Una notte, un nubifragio sul lago. Il nonno e io chiusi in macchina, addossati ai muri della cementeria. Aspettiamo che passi.
  21. La roulotte nella piazzola nel campeggio che noi chiamiamo “nido d’aquila”.
  22. La giornata nella neve a Montecampione tu e i bimbi grandi. Bob rosso e slittino giallo. E capitomboli. E sangue dal naso. E pupazzi di neve. Ed esplorazioni nel bosco. Quando tornate a casa siete stravolti e felici.
  23. Ale: “Ahia, Michi. È già la nesima volta che mi fai male.”
  24. Il calcio Barilla [Michi].
  25. Quest’anno presepe minimalista. Manca Gesù Bambino che, secondo la vostra tradizione, verrà messo la notte di Natale. Ale dice: “Io non vorrei mettere né la Madonna né Giuseppe”.
  26. Una ragazzo al ristorante dell’Ikea ci vede con i bimbi e di loro dice: “Sono bellissimi”. Ad averla sempre addosso la forza per vedere questa bellezza in ogni quotidianità.
  27. Guardiamo le Olimpiadi. Michi: “Sai che le facevo anche io le olimpiadi, ma diverse”. Le olimpiadi del grest.
  28. Scoprire che il nome “scarabeo gioiello” non è il nome scientifico della bestia in questione.
  29. Muore la Fioretti. Mi mancherà moltissimo.
  30. Dei giorni di vacanza a Magreglio. Lo slogan è: “Più buche in giardino per tutti”.
  31. Fuochi d’artificio per la festa della patrona di Valencia guardati dalla finestrella di un bagno. Bel regalo.
  32. Due cene al Pfefferlechner a Lana. Il gioco di parole in tedesco: “Man ist, was ma isst”.
  33. Tom si addormenta in piedi, appoggiato alla poltrona.
  34. I bimbi sul divano leggono i tuoi corrierini dei piccoli. Ronfi e puffi.
  35. Michi: “Mamma, un giorno puoi fare lo struzzo?” “Che struzzo?” “Un dolce che era buonissimo”. Lo strudel.
  36. Chilometri a piedi attorno al paese una domenica mattina in cui sono troppo arrabbiata per fermarmi a messa con voi.
  37. “Le rose si chiamano così perché sono rosa” [Michi].
  38. A Imbersago, un selfie il nonno e io. Ed è il nostro primo selfie della storia.
  39. “Un giorno mi fai il tiramisù?” “Vediamo. Non sono tanto brava, a fare il tiramisù.” “E il tiramigiù? Sai fare il tiramigiù?” [Michi].
  40. Un sabato mattina sul monte a cercare castagne.
  41. Dopo una colazione al bar divento simpaticissima. Dici: “Facciamo colazione al bar tutte le mattine”.
  42. Mi tolgono il dente del giudizio. Ale: “Dallo a me, che dai piccoli passa il topolino che porta i soldi”.
  43. Michi: “Come fanno i semi a costruirsi?”
  44. A Sesto, una brioche siciliana al pistacchio per colazione.
  45. Muffin al cioccolato e cuori di cartoncino rosso fatti dai bimbi. Buon San Valentino.
  46. Per il compleanno del nonno, cous cous e pollo al curry. Il nonno non l’aveva mai mangiato.
  47. Ale: “Guarda, una bici a motore”. Il Ciao.
  48. Racconta Ale: “A. e io stiamo insieme”. “Nello stesso banco?” “No, insieme proprio. Io ho un buon comportamento e disegno bene e faccio quello che lei mi dice. Allora lei mi ha chiesto: «Vuoi stare con me?» e io le ho risposto: «Ma sì». E allora stiamo insieme.”
  49. Tom con un puffo in bocca. È proprio nipote di Gargamella.
  50. “Ale, metti via i libri”. E lui li mette via per collana. Decisamente figlio di bibliotecaria.
  51. Un hamburger insieme in location romantica sul lungolago di Paratico.
  52. Nell’area sosta in Val Camonica sparisce Tom. Lo troviamo dopo un po’, seduto davanti ai bagni. Un pezzo di pane in mano, guardava tranquillo la gente che passava.
  53. “Perché hai su due mutande?” “Avevo freddo” [Ale].
  54. “Sai che Ale riceve le note anche dalla sua mamma”. I compagni di classe sono straniti dalle mie comunicazioni alle maestre.
  55. A Telgate, in viaggio verso la Germania. Ale: “Ma ci fermeremo prima della Spagna o no?” Quando uno ha le idee chiare su quello che sta per fare.
  56. Capita che alle 19.10 siamo già tutti docciati e tutti in pigiama. Fusi orari in assenza del maschio alfa.
  57. La leggenda di Azzurrina e il castello di Montebello.
  58. Michi canta: “Ci son due coccodrilli IN UN orango tanto”.
  59. Di noi. Io lo so cosa ci servirebbe. Ci serviremmo noi. Noi due. Noi due non genitori. Solo noi due.
  60. Seduta al tavolino del bar della piscina, leggo il soggettario di Firenze.
  61. Patrull blocca-cassetti. Al terzo figlio. Non se ne esce in altro modo.
  62. Le volte che Ale è infinitamente lento a finire i suoi compiti. Provo rabbie e nervosi grandi.
  63. Il volo che ha fatto Michi in bici. Tanta paura ma ammaccature superficiali.
  64. Stiamo cercando di spiegare cos’è la moda. Dopo qualche spiegazione Michi esclama: “Da me la moda non c’è!”.
  65. Pubblicità del rasoio in TV. Michi: “Perché il papà non fa mai quella cosa bianca?” La schiuma da barba.
  66. Guido in autostrada. Guido anche fino a Milano e parcheggio pure. Conquiste.
  67. Le belle pance a termine delle mie due più care amiche.
  68. Ale e io in bici alla sua pizzata di classe.
  69. A metà pomeriggio. Sono a pezzi. Michi che pretende una risposta alla domanda “Ma il mondo ci parla?” non aiuta.
  70. Un cane fuggitivo si infila a casa nostra. Risate e stupore.
  71. “Mamma, tu per che squadra tieni?” “Se proprio proprio all’Inter.” “Io per chi vince” [Ale].
  72. Ale: “La mamma mi dice lagna, Michi mi dice rompi. Io mi sento un pagliaccio sbudellato”. Giorni così.
  73. Dalle mura di città alta, gli Appennini in fondo alla pianura.
  74. Una tartarughina di peluche chiesta a Gesù Bambino e amata tanto.
  75. Capita che Ale e Michi, nella fatica di questi mesi di malanni di Tom, siano inconsapevoli portatori di serenità.
  76. Un giorno a pranzo, Ale si fa uovo al cotonino da solo.
  77. Un panino da sola al Put de Fer. Festeggio libertà.
  78. Le 35+10 foto per i nostri primi dieci anni insieme. Quanta vita.
  79. Michi che vuole vestirsi “tutto bello” per la pizzata con gli altri grandi dell’asilo.
  80. Tom con pettinatura punk alla fine di un bagnetto.
  81. Nell’armadietto delle medicine, un Oki gran riserva 2011. O un Aulin annata 2014.
  82. Tom a Valencia con un unico paio di pantaloni. Gli altri non sono mai neanche stati messi in valigia. Ottimo, direi.
  83. Il mio telefono come sempre in modalità silenziosa. Ale chiede: “Ma se avesse la voce cosa sarebbe? Vocioso?”
  84. A piedi a casa da Nigoline dopo i battesimi in cui Ale fa il chierichetto.
  85. Una lezione di canoa per Ale. Finisce incastrato contro un salice piangente.
  86. Tom ride guardando la sua immagine riflessa nella finestra aperta.
  87. Merenda in mezzo ad una rotonda spartitraffico dell’alta Val Camonica con una confezione di gelati presa al supermercato.
  88. Per carnevale un vestito da pomodoro homemade.
  89. La bella sensazione di infilare i soliti pantaloncini di sempre e scoprire quanto sono larghi.
  90. Dentro un bosco teutone, il sentiero dei cuori. Infinita dolcezza. Infinita cura. Infinite foto. Non serve molto per creare il bello.
  91. Michi mutandino.
  92. Le cena dei bimbi alla fine delle giornate in giro. Latte e biscotti. Che bellezza.
  93. Le tue calze nuove con punte e talloni colorati.
  94. Lavare piatti all’oratorio di Nigoline. Come essere al Gemelli.
  95. La temperatura del bene.
  96. Tiger arriva anche qui, nella periferia imperiale.
  97. Un GP che dopo anni tu vedi insieme a tuo fratello.
  98. Dopo una litigata, le nostre lacrime in corridoio. E quelle lacrime lì, spontanee e vere e piene di dolore e di amore, sono un ultimo bel regalo del 2016.
  99. Pasta all’amatriciana con vero guanciale di Amatrice.
  100. Un pomeriggio a sistemare libri nella biblioteca di Chiari.
  101. Una nuova testata per il nostro letto. Listelli di legno. Essenzialità nordica.
  102. Tu ad uno spettacolo di improvvisazione teatrale.
  103. Il sentiero degli gnomi e la vista sul lago da quella baita in mezzo all’erba alta.
  104. Scendere dall’aereo a Orio, guardarci e dirci: “Si può rifare”. Felicità.
  105. Le preghiere per Carolina.
  106. Gli incisivi di Ale e l’ospedale di Monza.
  107. Una candela e le nostre sere estivi seduti fuori.
  108. Tutte le otiti di Tom. Tutte le ricadute. Tutte le cure omeopatiche. Tutti gli antibiotici. Tutti i medici. Tutti i giorni chiusi in casa. Basta, per favore.
  109. Prime riunioni per la prima elementare che comincerà.
  110. Una notte in tenda nel nostro giardino. Non dormite molto. Ma siete felici.
  111. Michi appassionato di numeri e di matematica. Con un libretto di primi esercizi di matematica in mano, passa un paio di giorni dicendo: “Io devo fare la matematica”. E davvero non fa altro.
  112. Chai latte alla vaniglia e cannella. È amore alla prima sorsata.
  113. La gita di Ale a Gropparello, Michi in visita alle elementari. Di mattina, in casa, l’aria è carica di eccitazione e aspettative.
  114. Ancora una casetta di cartone in sala. Entusiasmo ed infiniti giochi.
  115. Una paese tedesco con 12 parchi giochi a tema. Sono avanti.
  116. L’overnight oat. O pappone, che dir si voglia. Finalmente trovo il modo giusto per fare colazione.
  117. Passare da Grandate nove anni dopo. Tre figli e una roulotte. Ne abbiamo fatta di strada, da quelle notti di quell’estate lontana.
  118. Pizza a lievitare in forno. Tom la guarda. Alterna estasi e grande rabbia.
  119. Due giorni con Tom figlio unico. Irreale e romantico.
  120. Hydrobike tra grande fratello e “Resisti”.

[continua]
 
[seconda parte]

  • “Ma è uva viola. Cosa fai? La lavi? La lavi così diventa verde?” [Michi].
  • La Val Brandet, Campovecchio, la Malga Stain. Posti che erano tuoi. Mi piacciono moltissimo.
  • “Papà un giorno posso fare un esperimento? Voglio trasformare il legno in carbone.” “Ma no, Ale, non puoi. Ci vogliono milioni di anni.” “E vabbé, finirò quando sarò zio!”.
  • Michi gira per casa dicendo: “Per Toutatis”. Piccoli galli crescono.
  • A piedi su sentieri di fondo valle in montagna, attraversare inconsapevolmente il confine Germania-Austria.
  • Fioriscono i bulbi di narciso che avevamo piantato in autunno.
  • Tutte le cene spagnole a base di kebab. Tutti i pranzi come da nostra tradizione iberica: barra de pan, chorizo, queso e tomate.
  • L’America in Brianza. Gumbo e cheesecake al caramello salato.
  • Ancora una volta, svezzare un bambino. Ancora una volta, l’ultima tetta. Visto che è l’ultima per sempre, gloriosa, in roulotte, con la luce del mattino presto addosso.
  • Reazione avversa ai vaccini. A Tom viene morbillino e sfogo di rosolia con febbrone. Ci mancava.
  • Due volte a Bergamo nello stesso giorno. Biblioteca al mattino, cena del Gemelli di sera.
  • A Vicenza. Gita famigliare dall’oculista.
  • Dolcetti egiziani ad una festa di compleanno dei bambini.
  • Quando la seduta di igiene dentale diventa la cosa più rilassante della giornata è evidente che c’è qualcosa che non va.
  • Michi torna a casa con un disegno di una tigre con i denti a sciabola. Racconta di colori e orme che ha aggiunto. Poi dice: “Quelle lì azzurre sono le sue uova.” “Sei sicuro?” “Sì”. Perfetto.
  • La piccola serra di Ale. Semi e piantine ed infinita cura.
  • “Quanto fa 4 meno 11?” “Meno di zero.” “Quindi zerissimo?” [Ale].
  • Cena improvvisata con costate e fiorentine. Felicità e amici milanesi.
  • Le passeggiate tra Rodengo e Ome in compagnia di amici pellegrini.
  • Ale in lacrime: “C’è un orsetto nella cesta dei giochi che piange perché è lì da solo. Deve venire da Crocchino.” Fantasia al potere.
  • Ale: “Ma le talpe sotto terra hanno la luce? No??? E come fanno a vedere?”
  • Ale: “Mamma, cos’è un sexy shop?” “Un negozio per grandi, dove si possono compare anche mutande particolari, magari in pizzo, mooolto belle...” Michi: “Belle come le nostre?”.
  • In un bar, cappuccio e brioche e Io donna. Basta poco per essere in vacanza.
  • Tentacoli da polpo in plastica rosa su ogni dito di ogni mano.
  • Una crêpe al caramello salato sotto le case a graticcio di Colmar.
  • Una cena in piedi al nido di Tom.
  • Un decreto legge rende obbligatorie le vaccinazioni dei bambini.
  • Tre giorni a Bellaria. Al mare nella stessa spiaggia dove andavo io bambina.
  • La fatica di pascolare gli accompagnamenti con Tom in clausura.
  • Mi perdo sul Monte Alto. Arranco tra rovi. Graffi ovunque.
  • Il capodanno splittati. Due a casa. Tre in Brianza. Manchi. Mancate. Oltre i nervosi. Le litigate. La stanchezza.
  • Ale si è alzato ad un orario che nessuno sa per rimettere a posto il bagno. Poi è tornato a dormire. Pensa te.
  • L’urlo belluino di Michi appena sveglio: “Popàààààà”.
  • Michi corre avanti e indietro tra sala e corridoio. Tom seduto davanti alla porta della cucina lo guarda e si sganascia di risate.
  • Nello spogliatoio della piscina, alla fine del corso. “Chi era Giuda? E perché era cattivo? E perché era apostolo di Gesù se era cattivo?”. Lezioni di teologia in costume no. Non ce la posso fare.
  • Quelli che ti dicono: “Perché urli? Tanto non serve a niente.” Facessero loro qualche chilometro dentro le mie/nostre scarpe.
  • Le volte di Tom addormentato addosso a me, seduta sulla Poang. L’abbandono. La tenerezza. Il suo essere una mollichina calda e molle.
  • Tornare a lavorare in biblioteca.
  • Il castello di Neuschwanstein. Tom nello zainetto sulle mie spalle e carrozza a cavalli per scendere.
  • Il pranzo di Pasqua. Un panino in macchina in autostrada. C’è di meglio.
  • Le ore di Tom dalla nostra vicina di casa. Io a casa da sola. Così tanto il desiderio di tempo per me, che ora davanti a questo sogno diventato realtà mi sento vuota.
  • Un bagno a metà ottobre. Nel bagaglio a mano un asciugamano e un costume bagnati di mare. Un pile dimenticato in Sardegna promette ritorni.
  • Ale e io in bici a mangiare il gelato sul lungofiume.
  • Lasciarsi alle spalle un maschietto allenato nei 400 metri di dislivello del monte dietro a casa.
  • Tutti i telecomandi che distrugge Tom.
  • Un sabato pomeriggio a visitare la Fattoria dei Colli storici. Mucche e benessere.
  • La crema di mandorle e la crema di nocciole. Pure. Grande scoperta.
  • I giorni con addosso la paura dell’abisso 2012.
  • Rileggere i diari del 2007. Mi pare fossimo più belli, dieci anni fa.
  • Calatrava. Geometrie di blu e di acqua. Riempiono occhi e cuore.
  • Un festone a Casbeno.
  • Michi, dopo ore di passeggiate in montagna: “Adesso non ho solo le gambe stanche. Adesso tutto il mio corpicino è stanco”.
  • Downton Abbey e The Crown. Siamo nel tunnel delle serie TV. In inglese, però.
  • Michi: “Te la sai la cansone quarantacinque gatti in fila per otto?”.
  • Un selfie che ci facciamo in giardino Ale e io. E lui, per una volta, è identico a me.
  • Un tardo pomeriggio d’inverno in treno verso Milano con i due grandi. Idillio e innamoramento.
  • Ale: “A me piace dire le parolacce.” “Davvero??? E che parolacce dici?” “Dico parolacce tipo: Piantala!”.
  • Quattro giorni a Valencia.
  • Addosso ad una piccola bimba, un maglioncino che era mio. L’avevano fatto a mano la mia mamma o la mia nonna.
  • Le terme di Merano e la Val d’Ultimo.
  • La tisana alle tre liquerizie.
  • La mia prima torta di rose.
  • Tom mangia cipollotto crudi a morsi. Pazzesco.
  • In sette minuti vado e torno dall’asilo di Nigoline per recuperare Michi. Ale e Tom a casa da soli. Quando rimetto piede in casa, trovo Tom che studia l’aspirapolvere. E Ale che disegna nella stessa identica posizione in cui lo avevo lasciato. È andata bene.
  • Le volte che vado a prendere Ale a scuola in bici. E per lui quelle poche centinaia di metri seduto sul portapacchi dietro di me sono una festa e una coccola.
  • Il giorno a Seridò. Andate solo voi. Io a casa con Tom, la mia amichetta che per me è casa e la sua piccolina.
  • Tre ore per scrivere due pagine di “B” in corsivo.
  • Il Garda con la penisola di Sirmione vista da un finestrino d’aereo. Icona e bellezza.
  • In un unico giorno si rompono forno e lente dei miei occhiali. Non va bene.
  • Tom dentro lo zainetto in giro per le montagne.
  • “Come ieri. Al mattino è simpatico, ma si autodistrugge. Al pomeriggio è una lagna frignante, e distrugge me”. Passerà.
  • Perdo le mutande in piscina. Niente. Non si trovano più.
  • Le prime volte che Tom batte le mani. Stupore e grazia e delicatezza e incredulità. Un battito d’ali. Con la felicità dentro.
  • La doccia nuova in fondo allo stanzino giù.
  • Le litigate. Gli urli. La fatica che facciamo per recuperarci. Noi che in qualche modo però alla fine ci recuperiamo sempre. E non è poco.
  • I giorni di febbraio, in cui ero sempre arrabbiata. Ale chiede: “Perché non ridi mai?”. Io vorrei solo piangere.
  • Con un ago tolgo una spina dal piede di Ale. Lui: “No, con l’ago no.” “Non guardare.” “Anche se non guardo mi fai male. Non sono mica sordo con i piedi.”
  • Una sera al cinema noi due.
  • Una domenica di novembre, picnic con toast sulla coperta tra divano e TV.
  • Tutte le partite al gioco dell’oca. Regalo azzeccatissimo.
  • Entrano in casa i primi libri di Geronimo Stilton.
  • Ale: “Qua in Germania i balconi li fanno troppo belli. Noi invece siamo dei pigroni.”
  • La differenza [che mi sfuggiva] tra Wohnwagen e Wohnmobil.
  • Il progetto Circoliamo. Ale in spalla al maestro su una biciclettina stracarica di bimbi. È una piccola scimmietta felice, bella ed emozionata.
  • “If it’s easy it’s probably not pilates.”
  • Ai grest estivi lezioni di acroyoga e capoeira.
  • Michi: “Papà, un giorno mi puoi dare una canna?” Di bambù, per adesso. Per fortuna.
  • Michi, ad una domanda che gli facciamo, risponde: “Pota, certo”. Voglio morire.
  • In oratorio, la festina per il compleanno di Ale.
  • J-Ax e Fedez e Rovazzi e Gabbani cantati a squarciagola. Dove sono finiti Dalla, De Gregori, Guccini e De Andrè?
  • Tortillas homemade di farina integrale e maionese vegan.
  • I fiori scoppiettini.
  • Le domeniche con la nonna.
  • Michi viene iscritto alla scuola primaria alle 4.30 di mattina. Viva la notte insonne che ci ha regalato Tom.
  • Su RTL radiocronaca delle partite. Ale: “Di cosa parlano?” “Di calcio.” “Delle partite che giocano all’oratorio di Colombaro?”. Corte Franca caput mundi.
  • “Come mai Dio non ha fatto la spazzatura profumata?” [Ale].
  • 25 bulbi di narcisi per il mio compleanno.
  • Da Bergamo alta, la vista sulle mura e sulla città giù in basso. Bello andare a lavorare così.
  • La faccia di goduria totale che fa Tom mentre mangia l’anguria.
  • Due notti in roulotte in Val Camonica. Area sosta con laghetto.
  • “Come fanno i ciccioni a essere ciccioni?” “Mangiano troppa pappa.” “Non è possibile. Se si mangia troppa pappa si vomita, non si diventa ciccioni” [Michi].
  • Rendersi conto che per stare tutti meglio è bene fare alcune cose divisi.
  • La regina dei buoni. Il regino dei cattivi [Michi].
  • Una cena indiana con gli amici della Romania.
  • Infinite volte dal dentista. Otturazioni, igiene, apparecchio, apparecchio perso. Quest’anno prendersi cura dei miei denti è stato un lavoro.
  • I whatsapp che raccontano agli amici i nostri giorni di vacanza in Germania. Analoghi a quelle mail dal cammino che hanno dato il via alla nostra vita insieme.
  • Imparare a gattonare, imparare a camminare. Miracoli casalinghi, ancora una volta. Grande privilegio.
  • Ale a catechismo.
  • Il giro del lago in macchina, una notte. Solo per il piacere di farlo. Solo per il piacere di essere noi due, da soli, nel buio, a chiacchierare.
  • Una bici rosa usata che ricevo in regalo.
  • “Sì, siamo tornati a casa. Sì. Tom ha avuto la febbre. Stanotte. Alta. 40 gradi. Adesso? Adesso ne ha 48, ma sta bene.” [Ale].
  • Il pomeriggio del 24 dicembre un giro dalla guardia medica. Perché privarsi di questo diversivo?
  • La diversamente giovane, la diversamente simpatica, la diversamente geografa.
  • Le caramella Maoam che assomigliano alle Sugus che mi regalava mia nonna quando ero bambina.
  • Per evitare di essere lavati da temporalone mentre siamo a spasso poco lontano da casa, Ale e Michi - in bici - ricevono chiavi di casa e tornano da soli. Progressi.
  • Tom all’asilo nido.
  • Baricco al Grande.
  • Sul divano, una performance di Michi decisamente poco edificante mentre c’è qui homebanker. Urge lavare le fodere dei cuscini.
  • Il Kindle.
  • “Parto per Santiago e porto” dieci anni dopo.

[continua]
 
[terza parte]

  • 50 anni di una cognata festeggiati su una terrazza in mezzo alla bella luce delle candeline.
  • Dopo anni, CV in formato europeo e account su Linkedin. Servirà?
  • Il nonno sulla plata.
  • Il water più grande del mondo. Michi chiede: “Posso farci la cacca?”.
  • La focaccia del Milese, la birra Ichnusa, il porceddu sul lettino di alloro.
  • La tecnica che ha Tom per aprire i cassetti. Ingegno puro.
  • Michi a Tom, che sta attentando alla sua pista di treni: “Distruggione di uno”.
  • A messa nell’auditorium del comune.
  • Un pomeriggio di febbraio. In macchina da sola. Rem a palla. Finestrini aperti. Maniche della felpa tirate su. Basta poco per tirare il fiato.
  • Alla radio. “La durata di un matrimonio è inversamente proporzionale ai soldi spesi per la festa.” Siamo messi bene, allora. Siamo in una botte di ferro.
  • Un forno nuovo e della palline da giocoliere.
  • Uscire tranquilli dalle vacanze di Natale. È un bel traguardo.
  • Finalmente, il mio primo raduno sardo dei PPS.
  • “Dove andiamo?” “In un campeggio sul Lago d’Idro.” “Ah. Se no c’era anche quello...” [Il campo nomadi alle porte di Brescia, nda].
  • Pasta al forno bianca della nonna Giovanna. E Viennetta. Compleanno molto anni ‘80. Pieno della mia mamma.
  • Il parco botanico delle conifere di Ome. Una foto di alberi di una radura contro il cielo. Che mi ricordi quella sensazione di possibile oltre l’adesso.
  • “L’idromessaggio: quella cosa di tanti anni fa che si faceva con le bottiglie lanciate in mare con dentro i biglietti” [Michi].
  • I giri alla Lidl prima di pilates.
  • Le birre con una mia amica di qui. Riappacificano con il ruolo di mamma.
  • Una mattina di sabato circondata da libri alla scrivania di una biblioteca. È vacanza.
  • L’indolenza che mi si appiccica addosso. E il nervoso che mi viene per questa indolenza.
  • Al Lago Moro. Pare Trentino.
  • Le infinite strategie di autodistruzione che si inventa Tom. E anche solo cercare di proteggerlo è un lavoro a tempo pieno.
  • Prova tende in un giardino in Brianza.
  • In piazza a Cremignane seduta in macchina mentre viene il tramonto. Devo farmi sbollire rabbia e nervoso.
  • Un pranzo con i pellegrini PPS qui a casa nostra.
  • Nel mercato coperto di Colmar, accanto ad una mozzarella di bufala, una scamorsa con la esse.
  • I progressi nello spogliatoio della piscina. Ognuno si autogestisce. Grande traguardo.
  • La giornata del naso rosso a Desenzano. La foto in cui tutti noi cinque abbiamo su un nasino rosso.
  • Tom che dorme a pdl [pelle di leone, nda]. Degno figlio della sua mamma.
  • Un’hamburger chianina fumé a Meda e chiacchiere tra amiche.
  • Quattro giorni in campeggio sul Garda. Due mamme e cinque bambini.
  • Un vestito nero in cui mi sento a casa.
  • Un giorno intero da sola all’Acquasplash. Sole, sdraio, libro. Non faccio altro. Non faccio niente. Faccio così tanto niente che alla lunga mi stufo quasi.
  • Fabio Concato in concerto.
  • Michi: “Si è staccato il bottone dal grembiule. Il bottone l’ho messo nella tasca, il filo però non lo trovo più”.
  • Una nipote grande diventa la babysitter dei nostri bimbi.
  • Ale chierichetto.
  • Entro in un paio di pantaloni che avevo comprato nell’estate 2007, quando ti avevo appena conosciuto. Non li avevo mai messi.
  • I tre bimbi sul divano. Ognuno legge il suo libro.
  • Tutti i mesi a casa con Tom. Tutti i mesi con lui malato addosso. Mi sento prigioniera. Non sto bene.
  • L’asilo nido serve anche perché le mamme possano vomitare in solitaria per quattro ore. Benvenuto virus.
  • I pomeriggi delle domeniche d’inverno sul divano a vedere film lunghi.
  • Una nuova cartella per una nuova prima elementare.
  • Ale impara le tabelline.
  • Per mesi, la libreria blindata. Salviamo libri dal vandalo.
  • Comprare uno smartphone online e, quando arriva, trovare solo la scatola vuota.
  • La pile di sassi acchiappaspiritelli.
  • Domande facili: “Perché siamo cattolici?”.
  • Un weekend a Parma che salta.
  • Una sera a vedere Calvino in un teatro milanese. Un panino allo Stalingrado. Passi dentro la notte nella mia città.
  • Venti giorni itineranti in Germania.
  • Le nuvole spagnole e il cielo che in cui galleggiano. Non c’è niente da fare. Sono diversi dai nostri.
  • Il funerale del tuo capo scout.
  • I bimbi al circo con gli zii. Vedono i boi [i boa, nda], le giraffe piccole, un elefante vecchio (“Aveva le righe sul sedere, mamma”).
  • Un weekend sul Lago d’Idro.
  • Michi dice: “Faccio le simmetrie”. Disegna case, alberi e omini. Poi li taglia a metà e si gongola nel suo essere geometricamente simmetrico.
  • Il mio primo brasato.
  • Ale: “E questi fili? È una parrucca?” La canapa da idraulico.
  • Michi nella galleria del San Gottardo: “È troppo lunga. È meglio tagliarla. Così ne facciamo un pezzo solo e l’altro lo buttiamo in discarica.” Soluzioni pratiche per bimbi stufi.
  • Ale e Michi a dormire da soli da amici in una bella casetta milanese.
  • Ale e Michi per la prima volta al cinema.
  • Tutte le volte in cui abbiamo detto: “No, Tommi, no”.
  • Il risotto barbabietole e ricotta affumicata.
  • Stirare una mattina all’alba e scoprire che ha vinto Trump. Ci sono mattine migliori.
  • Il giro delle quattro frazioni. Noi a piedi, Tom in passeggino, i grandi in bici. Bentornata, primavera.
  • Una piccola principessa è nostra ospite per 12 ore.
  • Della stessa foto di Tom, un’amica dice: “È uguale ad Ale”. Un’altra invece: “È identico a Michi”. Decidetevi.
  • “Lo gonfi tu, il palloncino?” “No, io non sono capace. Non ho abbastanza aria nella mia bocca piccola.” [Michi].
  • Disinnescare. Quella che vorrei fosse la mia nuova parola d’ordine. Oltre a “Relax. And take it easy”. Devo lavorarci su.
  • In aereo. Ale: “Quanti piani di nuvole ci sono?”
  • Considerazione sul mio calo di peso. “C’ho un po’ meno moglie di prima.” “Sì, ma è più concentrata... Non so se ci guadagni”.
  • Michi abbandona la zeta moscia. Basta pissa. Ormai è pizza. Si chiude un’epoca.
  • Ale e Michi si comprano da soli un gelato in un baretto tedesco.
  • Un sabato mattina al banco prestiti di una biblioteca persa nella bassa bresciana.
  • “Ma le coccinella gialle sono avvelenose?” [Michi].
  • “Quando andremo in aereo, sai cosa faccio? Apro la porta e prendo un pezzetto di nuvola” [Michi].
  • Capitano dei giorni in cui l’obiettivo è tirare sera. E capitano alcuni giorni in cui non è per niente facile.
  • Cena all’indiano per il tuo compleanno.
  • Davanti al banco panetteria. “Volete la focaccia?” “No, mamma. Possiamo avere la minestrina?” Io li disconosco.
  • Tamponare sul rotondone prima delle autostrade di Bergamo.
  • Per qualche giorno, l’idea di andare a fare il cammino inglese. Ho bisogno di me, di orizzonti, di fatica fisica.
  • Un colloquio per un lavoro e una visita medica nello stesso giorno, quasi alla stessa ora, in due posti che stanno a 50 chilometri di distanza. Grazie, Murphy.
  • Nella bella pasticceria di Bergamo, cappuccio con cannella prima di iniziare giornata di lavoro.
  • Una tarta de Santiago sul tavolo della nostra sala.
  • Michi chiama “baci” le nocciole intere che capita di trovare dentro il gelato gusto bacio.
  • Sono riuscita nella mirabolante impresa di carbonizzare la pappa di Tom lasciando cruda la pastina. Ci vuole del talento. E io ce l’ho.
  • Uno strudel di pasticceria per merenda.
  • Con i suoi primi soldini, Ale compra all’Acquasplash una palla di rete elastica. Conquista.
  • Due foto del mio terzo compleanno. In una sono uguale ad Ale. In una a Michi.
  • Lo scoglio Clavis.
  • Il Google-Keep dei danni di Tom. Analogo al foglietto che un decennio fa era appeso in cucina al Gemelli.
  • Scoprono le sette sorelle della terra. Ale: “Ma io posso andare ad abitarci?”. Michi: “No, Ale. Ci abitano solo quelli verdi”.
  • Un compagno di scuola di Michi viene a giocare qui. Le ore di chiacchiere con la sua mamma.
  • I giorni dei bimbi a casa del nonno.
  • Un paio di stivaletti per me.
  • Io con Ale e Michi in cima al Monte Alto.
  • Gita di Pasquetta alternativa. In pronto soccorso.
  • “Dai, giochiamo a pellegrini”. È genetica.
  • La scoperta di Primark.
  • Il medico dice: “Clausura totale per le otiti? Noooooo. Assolutamente no. Non serve a niente. Anzi.” Alla sera mi fanno male i muscoli delle gambe per tutti i chilometri camminati spingendo in giro per i sentieri di qui il passeggino di Tommi.
  • La grande scoperta del Betadine gel. Diventa un “mai più senza”.
  • Un piatto di biscotti di pasta frolla nella sala calda di un rifugio, mentre fuori piove.
  • Tom nella piscina piccola dell’Acquasplash. È un pesce. Non lo ferma nessuno.
  • Un’altalena famigliare. Ci dondoliamo tutti insieme. È un momento tanto, tanto, bello.
  • I due giri sul Lungoadda. Traghetto con bimbi e amici. E ricerca di apparecchio smarrito con il mio papà.
  • Un giro sul campanile di Nigoline.
  • Tom. Tutti i baci che dà. Tutti i baci che chiede.
  • L’ultimo giorno di scuola materna. Dopo anni salutiamo quelle maestre, quel cortile, quel cancello.
  • Vecchioni a Iseo in una sera d’estate.
  • Ale e Michi in giro per il paese sul carro di carnevale di Nigoline.
  • Taglio a metà una mezza anguria. Michi: “È per me quella fetta?”. Non si smentisce mai.
  • Un’unica mattina di Nordic con l’insegnante.
  • A catechismo, fanno scrivere ad Ale una lista di desideri. Scrive: “Vorrei tornare piccolo”.
  • 210 grammi di pasta per la cena dei tre piccoli di casa.
  • Pizza e film in oratorio per la festa della donna.
  • Naspirapolvere e teletubbies. Avevo detto che non sarebbero mai entrati in casa nostra. E invece...
  • Una maestra del nido chiama Tom “il nostro bimbo-sole”.
  • Una notte in una bella cameretta di studentessa universitaria a Pieve Emanuele.
  • Capita che il tempo insieme ad Ale e Michi sia in realtà comunque bel tempo per me.
  • Voi a Capanna 2000. Per i bimbi la loro prima notte in rifugio.
  • “Papà, quando muori devi telefonarmi per dirmi come sono fatte le nuvole, se di cotone o di acqua” [Ale].
  • I dolcetti di pasta di mandorle. E il croccante di mandorle ricoperto di cioccolato fondente.
  • In Germania, il Tom Tom è un po’ dittatore, un po’ nonno Gargamella. O urla ordini con tono seccato, o si chiude nel mutismo se si osa disobbedire.
  • “Stanotte ho guardato fuori dalla finestra. E ho visto un grandissimo gregge di stelle” [Ale].
 
quell'appuntamento annuale che aspetti con ansia. E quando arriva è meglio di una festa di compleanno!
 
[emoji173]


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  • “Stanotte ho guardato fuori dalla finestra. E ho visto un grandissimo gregge di stelle” [Ale].


  • Come vorrei ritornare bambino!!:(
  • Grazie per il regalo:)
 
Grazie!:)

Posso citarne 2?

Ale: “Che fogli usiamo per scrivere la lettere alla zia?” Io: “Vanno bene i normali fogli A4.” Ale, perplesso: “Ah, prendiamo i fogli normali e li strappiamo in quattro?”
“L’idromessaggio: quella cosa di tanti anni fa che si faceva con le bottiglie lanciate in mare con dentro i biglietti” [Michi].

Grandi!:)
 
Eh sì, quest'anno proprio in ritardo: non ci contavo proprio più!
Come sempre stampati e conservati, ho la raccolta dei vostri 365 giorni e mi rendo conto che sorrido dal primo all'ultimo giorno, mi fanno stare bene questi piccoli pezzetti di vita di cui faccio parte anche io.
E torno indietro nel tempo, un piccolissimo Ale tra le braccia, aveva 20 giorni!, con le colichette, cercare di calmarlo e mi commuoveva averlo in braccio come fosse mio. Mi sono persa Michi piccolissimo ma ho recuperato ad aprile 2016 con Tom. E a cena in pizzeria a Spormaggiore Michi che mi ha chiesto perché mai conoscevo Ale dall'inizio e lui no...non sapevo cosa rispondere. Forse me la sono cavata, visto il sorriso che mi ha fatto.
E tanta vita vissuta a distanza rileggendo i piccoli pezzetti.
E' una gioia pura.
“Stanotte ho guardato fuori dalla finestra. E ho visto un grandissimo gregge di stelle” [Ale].
Mitico, c'è poesia nel mio primo nipotino PPS, conosciuto a Fondo quando era ancora in pancia.
Zia Patrizia
 
aggiornati all'11 luglio 2017.
i 365.
per chi ha voglia.
per chi ha tempo.

  • Un anno che pare essere stato solo orecchie malate, prurito, stanchezza, lavoro.
  • Griglio il mio cellulare.
  • Al Cavallino, una cena sanissima ma smart. Apriamo cartoni di minestrone pronti, sacchetti di mozzarella, buste di insalata, barattolini di budino al cioccolato. In cinque minuti siamo tutti a tavola.
  • Dormiamo in una biblioteca privata. Libri ovunque, un gatto e noi due.
  • Una quercia centenaria in una radura in mezzo al bosco.
  • A distanza di un anno, il barista della bella pasticceria in Città Alta si ricorda che a me piace il cappuccio con la cannella. La professionalità.
  • "Ma sulla luna vanno solo quando è piena?" "Sì, perché se no non hanno spazio abbastanza." "Ah già." [Michi].
  • Ale lupetto negli scout. Fazzolettone e camicia d'ordinanza.
  • I panini allo Strafess. E le loro birre. Quella blanche non filtrata.
  • Michi perde il suo primo dentino.
  • Michi ad uno spettacolo di magia a Ome.
  • Un pranzo in una casetta colorata a Sesto San Giovanni.
  • "L'hanno regalata a me, questa scatola in latta dell'Alemagna? Perché se l'hanno regalato a me hanno fatto bene. C'è scritto Ale-magna." [Ale].
  • Per i miei 40 anni, un album con dieci anni di mie foto. Mi sento bella dentro i tuoi occhi che mi hanno guardata così.
  • Michi, appena finiti i compiti. "Adesso posso lavorare?" "Sì." "Allora prendo un foglio e imparo tutte le cose".
  • Un'amica sarda per la prima volta a casa nostra. Il tempo di un abbraccio. Ma è un dono prezioso.
  • Salvi un topolino imprigionato in un cartone di latte.
  • I novant'anni della zia. Una festa nel piacentino.
  • Creare la notte in roulotte con un cartone davanti alle finestre.
  • Michi a Tommi: "Fai molta attentezza!"
  • I bimbi una notte dal nonno a Solto.
  • Due mezze giornate in isolamento in una stanzetta del pronto soccorso del civile. Leggo parole pellegrine. E mi commuovo.
  • Le notti insonni. Ancora.
  • Ricevo in regalo un rossetto rosso fuoco. Pare che non si possa non averlo a 40 anni. Pare.
  • Un google-keep che si chiama "Cose di cui parlare la sera". Come siamo messi.
  • Per 24 ore l'idea di fare la guida turistica. Almeno informarsi.
  • Preghiera della sera. "Grazie Gesù che stamattina a colazione durante l'uscita abbiamo potuto mangiare mezz'ora di dolci" [Ale].
  • Un piccolo marsupio rosso tutto mio.
  • La reazione avversa dopo la vaccinazione antimorbillo. Poteva Tom lasciarsi sfuggire questa occasione per ammalarsi?
  • Un piccolo concerto nella piazzola del campeggio accanto alla nostra. Livello professionale. Apro finestra nella notte per bermi musica.
  • A Iseo in bici. Un nuovo paio di scarpe da montagna nel cestino davanti. Respiro sole.
  • Il privilegio di rifiutare dei lavori. Fa ben sperare per il futuro.
  • Tu a Mantova per un concerto in memoria di A.
  • "Piselli in tenda - edizione 2018". Voi in roulotte. Io mi invento ore senza il "ruolo mamma".
  • I periodici in biblioteca. Il corso a Milano. La catalogazione a Bergamo.
  • Michi e il laboratorio di danze popolari.
  • Pasta di drago, la saggia del catalogo e il ritornello: "La Kumani, La Kumani. Noi non siamo dei somari. Il tesoro va trovato. Dicci giusto o sbagliato".
  • Un svasso ingoia un pesce intero. Temo per la sua vita.
  • "È già passata mezza giornata dalle 10 di mattina? Una bambina mi ha detto che ho preso il tetano toccando un pezzo di ferro arrugginito e che dopo mezza giornata muoio. Volevo sapere se era adesso". Tu pensa che ansia che aveva addosso, il piccolo cuore di Ale.
  • Le luci di Trieste nella notte, dall'alto della collina.
  • Quando siamo a meno enne figli.
  • Gita famigliare dall'oculista vicentino. E al ritorno mi tocca pure guidare con il sole sivigliano.
  • Tom ancora non parla. Ma mima parecchio e si fa capire da molti.
  • In un parcheggio in cima ai monti precipita il bene che voglio ai bambini. E precipito io con il mio cuore. Urge recuperarsi.
  • Il museo di Ötzi e l'entusiasmo dei bimbi per questo omino venuto dai ghiacci.
  • Un agricampeggio vicino al Garda.
  • "Cosa facciamo tutto il giorno in casa io e te?" "Gnam!" Idee chiare, il piccoletto.
  • "In Argentina hanno sei ore meno che da noi per i fusi orari." "Sono confusi? Davvero hanno un'altra ora perché sono confusi?" [Ale].
  • Il Pinocchio seduto sul muro della biblioteca. Porta stupore. E buonumore.
  • Picnic di Pasquetta al maglio di Ome.
  • Noi. Quattro ragazze sedute per terra in cucina. Oltre la porta si scatena la quotidianità. Addosso portiamo vita, fatica, bellezza.
  • Spariscono le chiavi del Berlingo. Le troveremo nel mio beauty. Posto intelligente. Almeno quanto il freezer.
  • Il Grest all'oratorio di Borgonato e il pigiama-party sotto le stelle. A distanza di anni, degli animatori ci mettono cuore e passione. Solo che io oggi sono dall'altra parte della barricata.
  • Piazza Unità d'Italia dal Molo Audace. Una meraviglia sempre. Un incanto con le luci della sera.
  • Una pipì all'autogrill di Rho. È evidente che non sono più milanese. Nessun milanese farebbe pipì all'autogrill di Rho.
  • L'estate degli elastichini colorati.
  • Tom non parla parole nostre ma si fa capire benissimo.
  • Quando mi saltano addosso i bimbi. Scimmiette sul loro albero.
  • Grado e Sestriere. Guido infiniti chilometri. Io, che da sempre odio guidare.
  • Un incontro tra PPS nelle vie di Trieste.
  • Ale con l'apparecchio.
  • Il peggior cappuccio della storia dei cappuccini in uno dei peggiori bar dell'anno.
  • Dire, dopo un weekend in roulotte a ranghi completi: "La prossima vacanza la faccio da sola su una nave da crociera". Temo per l'estate.
  • All'improvviso, con cinque ore di preavviso, una notte a Osimo. Quell'amicizia è una certezza.
  • L'Hangar Bicocca. I neon di Fontana ed i sette palazzi celesti.
  • I quattro maschietti della mia vita tutti insieme in altalena. Siete bellissimi.
  • Entra in casa la macchina per il caffè Nespresso. Peccato non sia accompagnata da George.
  • Michi gioca a battaglia navale senza avere cognizione delle lettere dell'alfabeto. Surreale e divertente.
  • Risotto amarone e mostarda di visciole.
  • Gestiamo la prima verruca.
  • I monti Lessini, la valle delle Sfingi e il Covolo di Velo. Posti magici.
  • Michi ad una festa di compleanno alla Madonna del Corno.
  • 40 anni di un'amica festeggiati in un appartamento dell'Isola. Facce che arrivano dritte dal mio essere stata ragazza e un milfona-starter-kit che fa ridere un sacco.
  • La bellezza di Michi che deve iniziare la prima elementare. Tutti i giorni chiede: "Quando inizia la mia scuola? Quando?"
  • Piazza Anfiteatro che mi incanta e il giro sulle mura. Lucca è bellissima.
  • Uno stereo nuovo.
  • Da zio Mc, prendo l'insalata al posto delle patatine. E prendere l'insalata da zio Mc è segno di vero impegno.
  • "Che differenza c'è tra i vecchi lupi e i cuccioli?" "I vecchi lupi sono saggi, i cuccioli un po'... scervellatini" [Ale].
  • Picnic in macchina vista mare oltre il cemento del parcheggio. Pane, senape e ricotta affumicata.
  • Ale deve vestirsi da licantropo. Alla fine, più che un licantropo pare un fricchettone con orecchie da coniglio. Ma peloso è peloso. E tanto basta.
  • Due scatoloni pieni di taralli arrivano dalla Puglia.
  • Un giro a Montisola con amici. Impossibile non pensare alle passerelle di Christo. Impressionante come quell'installazione sia entrata dentro la memoria visiva, sensoriale e collettiva di molti.
  • Tom inorridito davanti a conigli e galline. Fratelli che a tutti i costi vogliono fargli sentire morbidezza del pelo decisamente non aiutano.
  • La sensazione di stanchezza e devastazione che troppo spesso mi porto appiccicata addosso.
  • Polenta e fontina, gnocchetti al bleu d'Aoste e tegole.
  • I nomi delle vie d'arrampicata sulla passeggiata che porta a San Romedio. Santi e rampicanti. Padre Tequila. Eremo estremo. Ostacoli e tabernacoli. Supercristo. Mi affascinano da sempre, i nomi delle vie di arrampicata.
  • "Papà, questo libro di Asterix è strano." "Perché?" "Perché finisce a pagina 46, mentre tutti gli altri finiscono a 48" [Michi].
  • Dopo il primo giorno di scuola. Ale: "Chi avevi vicino?" Michi: "Una bimba ma non mi ricordo il nome". "E dall'altra parte?" "Quello è facile. Il muro con il calorifero".
  • Aprire la partita Iva. Avere un commercialista.
  • Tu a Milano per la mostra "Wildlife Photographer of the Year".
  • Il forte di Exilles. Bambini incantati dalle prigioni.
  • Le risate alla fine di un temporale che ci siamo presi durante una passeggiata. Sotto un tetto provvidenziale, aspettiamo che spiova.
  • Gnocco fritto e passeggiata in Brianza. Amicizia fuoriporta.
  • I giorni in cui la sala pareva una tintoria cinese. Le ore nella lavanderia a gettoni.
  • Un viaggio di due ore in macchina con voi cercando una stanza per me. Mi state stretti. Strettissimi. Non ce la faccio più.
  • Dico troppe parolacce. Mi arrabbio sempre troppo. Non va bene neanche un po'.
  • La passeggiata tra i meleti e la salita al lago.
  • Una mattina nella biblioteca di Rodengo a guardare foto.
  • La pazienza certosina di Michi che accumula legnetti per la grigliata in campeggio.
  • Il benzoato di benzile e la medicina con l'evocativo nome. Sere a spalmarci.
  • Un sabato pomeriggio al cinema con Ale e Michi.
  • I dieci minuti di pennica in macchina nel parcheggio della biblioteca di Rovato quando arrivo diretta da Bergamo.
  • La pizza del San Michele e le aragostine di Vieste. Baffi sporchi e felicità.
  • Un pomeriggio di marzo. Ore 15.32. "Bene. Ho appena finito di spiegare ad Ale cosa vuol dire fare sesso. E cosa vuol dire fare l'amore. E ho anche risposto alla domanda: "Ma tu e il papà l'avete fatto?".
  • Un libro si infila con precisione millimetrica nelle strette grate di un tombino a Rovato. Ci fossimo impegnati, non ce l'avremmo mai fatta.
  • "Senti qui." "Sento, Ale". "Cos'è?" "Profumo di bucato." "Ah. È strano." Forse dovremmo cambiargli il letto più spesso.
  • Ale torna da un'uscita scout con addosso il mio zaino, compagno di tanti miei passi.
  • Troppe le volte in cui sono rimasta a piedi con la macchina.
  • I giorni di vacanza in Val d'Aosta.
  • Romantici come solo noi riusciamo ad essere sempre, il mazzo di fiori che mi hai regalato per il compleanno è infilato dentro al pentolino del latte.
  • Capodanno tra amici a casa nostra. Siamo in 16. Di cui 8 minorenni. Di cui 4 nati nel 2016. Siamo indubbiamente pazzi. Ma felici.
  • A Bergamo, il sole che spunta dai tetti di Città Alta vista dai colli.
  • Secondo te andrebbe brevettato il divorzio a ore. Sarebbe soluzione a crisi famigliari.
  • Davanti alla cerniera ribelle, Michi dice: "Facciamo che sono a scuola". E zac. Sale la cerniera. Sono magìe.
  • La dote comune nella biblioteca di Rovato. A 40 anni. Con 15 anni di esperienza addosso. Evito commenti e lavoro al meglio.
  • Tutte le giocate a Lego si fanno i tre bimbi insieme.
  • Trenta lavatrici in sei giorni. E intanto nevica. Poi si rompe anche la lavatrice. Altro?
  • Tre giorni al Sestriere in una casa che ci aveva visto appena maggiorenni. Oggi siamo qui con 4 figli in due.
  • Ale e Michi al corso di arrampicata. Sono degli scoiattolini.
  • Una grigliata nella casetta degli alpini a Timoline con i bimbi ed i genitori della prima elementare.
 
  • Qualche lezione di acquagym. Hydrobike era molto meglio.
  • La pizza a pranzo. Una bella abitudine nei miei sabati lavorativi.
  • Una new entry nelle torte salate. Peperoni, acciughe, feta e capperi. Spaziale.
  • "Anche Tom ha un angelo e un diavolo? Sì? Ma li ha piccoli come lui? E non parlano come noi, vero?" [Michi].
  • La crema spalmabile Lotus. Una droga.
  • Una domenica all'alba, la partenza di Benedetta.
  • Il goniometro appena comprato in cartoleria e perso ancora prima che potesse entrare in casa.
  • Con 14 ore di anticipo sulla tabella di marcia partiamo per le nostre vacanze in Gargano.
  • Castel Belfort e una foto in cui ho la felicità addosso.
  • Tom davanti alle candeline del suo secondo compleanno. Cerca di spegnerle urlando: BAH. Potere della parola.
  • Si rompe un boccettino di olio essenziale di lavanda. Io odio la lavanda.
  • Un sabato mattina a spasso sulle colline tra Erbusco e via Lovera.
  • Sognare Grecia. Lasciare che resti sogno.
  • In cucina un cestino sempre pieno di noci.
  • "La tua crostata è così buona che ad ogni morso viene l'acquolina" [Ale].
  • Una nuova sdraio bellissima per me.
  • La ruotellina. Un lautore. Il gheopardo [Michi].
  • "Ma quando ci siamo ridotti ad essere felici per un'aspirapolvere nuova? Quando? Quando siamo diventate persone così tristi?"
  • La nonna non sta bene. Per niente.
  • Per festeggiare i dieci anni di matrimonio, cena allo Strafess con i bimbi. La pace, la tranquillità e il romanticismo sono decisamente un'altra cosa.
  • Il freezer pieno di peluche. E di maglioni di lana.
  • Tutto il sabato a cucinare per la mia festa di compleanno. Accendo il forno alle 8.30 del mattino e lo spengo dodici ore dopo. Ore bellissime. Gemelli docet.
  • Tutto l'olio di mandorle e tutte le creme idratanti. Mai usate prima di ora.
  • Una foto in cui sono identica a mia mamma. Non mi era mai successo, di vedermi così lei.
  • Un pranzo pronto anche per me a casa del migliore amico di Michi. Molta gratitudine.
  • Yugo-tour al Rustiko.
  • La convinzione che ha Michi che le suore siano suore solo perché camminano uguale, ossia mettendo contemporaneamente lo stesso piede avanti. Stranezze.
  • 18 sensi più uno (Bonus track).
  • San Romedio. Ci eravamo stati con la pancia di Ale. Oggi ci arriviamo con tre bimbi. Quanta vita, da allora.
  • Canederli e strudel.
  • Se solo i minorenni sapessero la fatica e l'impegno che c'è dietro le quinte della loro vita da bambini.
  • Tom e la spianata calabra. Amore a prima vista.
  • A 40 anni compiuti la mia prima crema al mascarpone. C'è sempre una prima volta.
  • Sbagliare treno e trovarsi a Bergamo invece che a Milano.
  • Siamo così abituati a mangiare sano, che degli gnocchi al sugo di noci ci paiono trasgressione epica.
  • Un tubo di Baci Perugina sotto il cuscino.
  • "Ripristinato dignità del pavimento dopo incontro ravvicinato tra cous-cous & Tom".
  • Sette costate in sei adulti. Poi frittelle di carnevale al bar dell'oratorio. Stiamo leggeri.
  • La passione di Ale per le piante. Le cura con attenzione. Almeno lui.
  • Il censimento scout da compilare in quanto genitore e non in quanto capo scout.
  • Una paella in piazza a Rovato.
  • "Ma quando Tommi torna all'asilo, gli fanno recuperare il lavoro che non ha fatto in questi mesi che era a casa?" [Michi].
  • Michi per la prima volta al Grest delle Torbiere.
  • La specie di koumpounophobia di Ale. Che poi sarebbe la fobia dei bottoni. Ci mancava anche questa.
  • La scoperta del risotto in busta per le vacanze con cucina su fornellino. In un attimo si torna agli anni milannesi delle gite in montagna.
  • Un raduno PPS salta all'ultimo. Dispiacere grande.
  • Le tue lenti progressive. Starai mica diventando vecchio?
  • Compriamo un ventilatore. Non lo useremo mai.
  • Broccolo a pranzo. Michi: "Non mi piace." Ale: "Pensa che è pollo". Michi: "C'ho già provato. Non funziona!"
  • Le volte a Bergamo con il Qubo della nonna.
  • Replica di pranzo americano in una bella casa di Milano appena ristrutturata.
  • Un gocciato al Caffè degli specchi. E i pochi iniziati capiranno.
  • Un tramezzino all'ombra del Torrazzo.
  • Una sera a Milano alla fine di un corso. La mia città bella in modo struggente. La notte che scende. Il Duomo illuminato. Un violino che suona. Incanto e nostalgia.
  • Una mongolfiera in Franciacorta. Occhi a cercare bellezza di prima mattina.
  • Narcos e Modern Family in lingua originale.
  • I giorni in cui pago la baysitter 40 euro per avere il privilegio di poterne guadagnare 12 con il mio tirocinio formativo.
  • I cunicoli scavati nella collina di Osimo. Il buio vero che c'è, una volta che spengono la luce.
  • La domanda del giorno è: "Ma come facevano i genitori di tre figli a Seridò prima che ci fossero i telefoni cellulari?"
  • Un amico viene da lontano in ospedali vicini. Le lunghe chiacchiere con lui sono un privilegio.
  • La scoperta del magico mondo delle O-Bag. Una non basta. Avete creato un mostro.
  • Risotto alle ortiche. OCR.
  • "Io ho capito il trucco. Basta che chiediamo a te se ci danno i pupazzetti di Star Wars. Le cassiere ci sentono. E gli stiamo simpatici. E ce li regalano anche se non dovrebbero" [Michi].
  • Ale apre la porta della macchina in autostrada. Ma no. Come ha fatto a venirgli in mente? Come?
  • Una stanza a Cervignano del Friuli prenotata la notte di capodanno poco prima della mezzanotte.
  • Oltre all'annuale appuntamento famigliare a ranghi completi, una giornata a Seridò con solo Michi. Otto ore da figlio unico. Otto ore da madre di figlio unico.
  • "Sulla discesa dei box in bici io faccio la supervelocità. Sono bravissimo a fare la supervelocità" [Michi].
  • Un post-it per te sul mio cellulare. "Pensaci tu. È caduto nel water".
  • In piazzola tutti a copiare Tom nella sua "Posizione yoga del cane". Ridiamo parecchio.
  • In spiaggia, le facce dei nostri bimbi colorate di sole e di luce.
  • Ale e capoeira.
  • Una pizza a Bergamo con gli amici di una vita fa. Non ci vediamo da anni, ma il bene che ci volevamo è lo stesso che ci vogliamo oggi.
  • Tom si infila un pennarello per ogni orecchio. E ride. Ride. Ride. Ridiamo tutti.
  • Il kurtos kolacs, che è un rotolo dolce alla cannella cotto sulla brace.
  • Arriva via Whatsapp. "Essere genitore è come piegare un lenzuolo con gli angoli. Nessuno sa esattamente come si fa".
  • Le domeniche in gita ai castelli del Ducato di Parma e Piacenza. Ci riempiamo gli occhi di altro e di bellezza. Fanno bene al cuore. E alla vita.
  • Le chiese ortodosse e il castello di Miramare.
  • Voi sulla neve a Montecampione.
  • Finisco una confezione di chiodi di garofano. Erano della mia mamma. Diceva l'etichetta: "Consumare preferibilmente entro il 1989". Non ho preferito, è evidente.
  • In giro con i bimbi nel Parmense, un panino per pranzo in un bar. Perché non ce lo concediamo più spesso?
  • Dopo anni, di nuovo dal Pelizzari.
  • Io: "Piove?" Michi: "Non vedo. Non ho gli occhi accesi."
  • "Non mi ricordo cosa vi avevo detto". "Perché? Perché il vostro cervellino si sta - senza offese - essicando?" [Ale].
  • Capita che i grandi stiano da soli in casa per qualche decina di minuti. Prove tecniche di indipendenza.
  • Primo campo invernale per Ale.
  • Frida Kahlo e Klimt al Mudec.
  • L'ora di "mamma in vacanza". Camminata sulla spiaggia, bagno e parole. Sole addosso, salsedine e amicizia vera.
  • Capita che il panettiere mi regali i panini all'uvetta del giorno prima. La gentilezza conquisterà il mondo.
  • "Io lo so perché facciamo il bagno. Perché Gesù Bambino passa solo se siamo puliti. E io sono già bello pulito" [Michi].
  • "Quelli non possono lasciare appese le decorazioni di Natale. C'è la legge della Befana." "Che legge della befana?" "Quella che dice che la befana porta via tutte le feste" [Michi].
  • Un dinosauro rosa entra in casa. Felicità dei piccoli.
  • Un fine settimana a Lucca.
  • Ale: "Giochiamo a pellegrini?" Buon sangue non mente.
  • Le birre con le amiche.
  • Il couscous esploso in cucina. Attività alternative la sera del 30 dicembre.
  • Londra o Sardegna? Alla fine Val d'Aosta.
  • Una pianta grassa che ho dalla terza media. Gela nel freddo dei primi di marzo. Viene salvata dalla nostra fiorista di fiducia.
  • Una cena tra amiche al Brutto anatroccolo. Grazie della dritta, amico che sei ancora mondano.
  • Un'amicizia cresce oltre il mare a suon di foto di bellezze sarde e lombarde.
  • La frolla vegana. Certezza di torte dentro le settimane di quotidianità.
  • 10 cannoncini per festeggiare 11 anni di mucca guardona. Io: "Sapete perché festeggiamo?" Michi: "Perché mi dondola il dente?".
  • 297 prestiti in un giorno. Record per la biblioteca.
  • Laboratorio di cucito, di marionette e di pon-pon.
  • Michi chierichetto.
  • Togliere le sbarre del lettino di Tom.
  • La caldaia da Bepi Sciavo ed un panino con il cragno.
  • La pseudoscabbia del bibliotecario. Maledetta.
  • Una notte a Magreglio.
  • La piadina al casello di Cattolica. Certezza e tradizione.
  • Il progetto RovaFoto va in porto.
  • Anche poter essere ammalati è un privilegio.
  • Le maestre del nido regalano a tutti i genitori un venerdì sera libero. Sante donne.
  • "Davvero sai cos'è un locale notturno?" "Sì, una stanza dove stanno quelli che pigrano" [Ale].
  • Primo giorno di lavoro a Rovato. Birkenstock in feltro e quaderno di Snoopy. Quando uno è professionale nell'animo.
  • Il bollito dalla Gina a Rovato. Salsa verde e mostarde. Pranzi di lavoro in provincia.
  • Tu a pilates. Le mutande di ferro e l'esercizio Belen.
  • La mia pelle e il mio prurito. Tormento e mistero. Infiniti i dermatologi che mi hanno visitato.
  • Indecisioni della sera di Natale. Pantaloni della tuta o collant eleganti?
  • Per tutti e cinque, beauty-farm in giardino. Attività del tutto imprevista ed insperata, visti i coinquilini che mi sono capitati in sorte.
  • Guardando i prezzi del gasolio. Tu: "È sceso il gasolio." Michi: "Da dove?
 
  • Secondo giorno di scuola. "Io ho imparato a scrivere". [Ha copiato dalla lavagna: "Mi chiamo Michi", ndr].
  • Le lezioni di biblioteconomia in via Rovello.
  • Quando esco dall'Angelo Mai di Bergamo per parlare a telefono, sono in Piazza Vecchia. Spettacolo.
  • Nella nostra casina Airbnb, l'orto con insalata, zucchine e lamponi. In casa la stufa ad olle.
  • Una schiscetta di gumbo e di cheesecake arriva qui in provincia. Gratitudine.
  • Ai primi di settembre, Michi si stupisce delle copertine vuote dei quaderni. Chiede: "Perché non hanno le pagine dentro?"
  • La luce di Betlemme.
  • "Dalla fine della scuola sono passati 22 minuti. E ho già litigato con Ale e con Guido. Buone vacanze estive".
  • Un pezzo di lenzuolo liso permette di inventarsi pirati.
  • La diga di Place Mulin. I rifugi Magià e Prarayer.
  • Una retro dritta contro il palo alle spalle del parcheggio. La stanchezza regna sovrana.
  • La canoa di Michi legata a quella del maestro. Privilegi.
  • Si rompe la brocca rossa, storica brocca di questa nostra famiglia.
  • Una food-experience. Sushi giapponese al Mini-Moo a Milano.
  • I tre giri di "bonifiche ambientali". Che poi. Servivano davvero?
  • La promessa di Ale. Follia e bellezza dell'essere scout. Dell'essere uomini nuovi. Dell'essere futuro diverso e possibile.
  • La veglia per il 30° del gruppo Scout Montorfano 1. Per Ale un battesimo, per te un ritorno. Avete occhi felici, quando tornate a casa.
  • La festa delle api a Erba.
  • Al consultorio di Iseo. Primo passo di un percorso.
  • "Guardami. Vedi come sono diverso dal solito Ale?" "???" "In bagno c'erano dei pettini. Ne ho preso uno e mi sono pettinato e adesso sono tutto bello".
  • La tua mano nei miei capelli. È così bella. Io, dentro quel tuo gesto da niente, mi sento a casa.
  • Salsicce di cavallo e amiche bibliotecarie.
  • Michi impara a leggere. Magia, al solito.
  • Gargano 2017 scritto sulla sabbia e foto di gruppo. Siamo tanti. Siamo belli.
  • Alla fine della riunione con i genitori scout, birretta e Coca Cola. Torniamo indietro di 20 anni. Ma allora eravamo educatori, non genitori in libera uscita.
  • Polenta e pellegrini a casa nostra. È diventata una bella tradizione.
  • Il catechismo dei genitori scout.
  • Tom nel carrello porta-libri della biblioteca.
  • "Mi sono alzata un'ora fa per mangiare un piatto di pastina. E adesso per fare pipì. Mi sono sembrate entrambe grandi prestazioni". Per dire.
  • Delle pizzette escono a nastro dal forno in argilla a Nigoline.
  • "Ma i re camminano quando serve o ci sono i servi che li portano?" [Michi]
  • Quando scrivi: "Mi sento grigio". Anche io.
  • Dopo 15 anni di lavoro in biblioteca, per la prima volta al banco prestiti. Ci sto bene, al pubblico. Sorriso e gentilezza. E mi sento a casa.
  • Sono proprio una tristona. Nevica da ieri e io non ho ancora mai toccato la neve.
  • Riflessioni. Perché il pianto dei neonati è mamma-specifico e quello dei due-enni no?
  • Ale, in terza elementare, inizia a studiare.
  • Sul trono del castello di Pontremoli. Con tre maschi minorenni in casa, serve scegliere se essere regina o schiava. Io oggi ho scelto.
  • Il tuo male alla bocca. Niente baci per troppo tempo.
  • Dolcetto o scherzetto per le strade attorno a casa.
  • Sulla spiaggia stretta, un polpo pescato da due ragazzi. Michi: "Si è attaccato al mio braccio con le calamite".
  • Un biglietto di Michi: "Il mio mesalino quando vado a fare il ciricetto il mio mesalino ve lo lasco a voi e [è, ndr] della mamma e del papa".
  • "Tommi, nessuno ti capisce. Devi imparare a parlare come noi" [Michi].
  • "Ma gli angeli non mangiano?" "Che angeli?" "Il mio angelo custode. Perché io non lo sento mai fare rumore di mangiare." [Michi].
  • Otto chilometri a piedi sulle colline attorno a Custoza.
  • "Cos'ha Tom oltre a pessimo umore?" "Anche umore pessimo".
  • Aglio liofilizzato e chiodi di garofano. Mix infernale.
  • Tom in body con elefantini rosa. "La virilità non è questione di abito, ma di sguardo".
  • Un giro in macchina a Bergamo a vedere le luci del Natale.
  • Tom dietro al cancello del giardino chiama i suoi fratelli mentre loro sono con me al Sestriere. Strappalacrime.
  • Un gelato a Peschiera.
  • Pane e olio nuovo.
  • Ale: "Tra i fiumi importanti in Italia c'è anche l'Alto Adige". Confusione.
  • I valori di emocromo e ferro fanno paura da tanto sono bassi.
  • L'hamburger vegano al Flowerburger.
  • Il tormentone: "Sono obbligatorie?" davanti ai piatti di verdure.
  • Seduta in macchina in un parcheggio prima del nido di Tom, condividere al telefono preoccupazioni per una piccola bimba che non sta bene.
  • Essere convocati a scuola per un colloquio privato con la maestre. C'è di meglio.
  • Trieste in due. Un sogno.
  • Trovo Ale, da solo a casa, che sta scrivendo un biglietto: "Sono andato a giocare in cortile".
  • Notizie sul traffico alla radio. Ale: "Hanno detto San Benedetto del Tonto. Davvero c'è un paese che si chiama "del Tonto"?”
  • La nostra prima zucca di Halloween intagliata. Candelina, luce arancione e gioia dentro gli occhi.
  • Capita di leggere dal Kindle. Sopratutto in roulotte.
  • Da Città Alta, gli Appennini in fondo alla pianura. E i grattacieli milanesi che spuntano lontani. Occhi si riempiono di meraviglia.
  • Il silenzio di un orto botanico e i brividi a salire in cima ad un campanile.
  • La pizzata per Franci, anni dopo.
  • Una pizza d'asporto per festeggiare il ritorno al nido di Tom. In pizzeria se lo ricordano ancora, questo nostro piccolo festeggiamento.
  • Possibile che uno per stare bene la domenica mattina debba chiudersi dentro ad un supermercato?
  • Una copertina in carta di pubblicità per non far sciogliere il pupazzo di neve costruito in giardino.
  • Correre a piedi nudi nel parco in una mattinata di giochi insieme ai bimbi e ai genitori delle terze elementari.
  • Muore la zia Ippolita.
  • Dalla Sardegna, dentro un vecchio salvadanaio, arriva dell'olio di iperico. L'amicizia non ha confini.
  • Tom e il baciamano al momento della buonanotte.
  • Il Ferrograd. Mi riporta in vita. Per fortuna.
  • "Mamma, vero che si dice palcoscenico? Vero? Non palcoscemico?" [Ale].
  • "Confermo. A pilates non mi hanno mangiato. Voi?". "No. Neanche noi ti mangeremo".
  • Sulle finestre della camera dei bimbi, adesivi dei Minions.
  • Il Wimmelbuch della notte. A questo si riduce il nostro shopping compulsivo.
  • Ricevo in regalo un buono Feltrinelli.
  • Un tentativo di focaccia Locatelli.
  • Alle 17.55 ti scrivo: "Ci credi che è dalle 16.30 che piangono sia Ale che Tom?".
  • Più di 15 anni dopo la stesura della tesi, scrivere una tesina. Nessuna voglia. Ne approfitto per togliermi un po' di sassolini dalle scarpe.
  • Il nonno a camminare sul Norte. E sono sette, i cammini che ha dentro i suoi piedi. E nel cuore.
  • La gestione delle babysitter. Un lavoro.
  • Gli scoiattolini di Ale e Michi che per Tom fanno bau-bau.
  • La rocca di Manerba. Il lago visto da lì.
  • In marzo, alla radio Caruso di Dalla. Michi dice: "L'abbiamo ascoltata in Puglia quest'estate". La memoria che ha questo bimbo.
  • Un panino figo al carbone vegetale. Molto instagrammabile. Ad avercelo, Instagram.
  • Spieghi la piana di Adro alla nonna. Dici: "Vedi. Arrivi in dieci minuti dal paese ma sei fuori dal mondo". Michi: "Vuol dire che siamo nello spazio, allora?".
  • La quotidianità in una biblioteca che diventa casa.
  • "Siamo come una famiglia di farfalle. Sai perché? Perché le farfalle sono belle e noi siamo belli" [Ale].
  • Una settimana in Val di Non.
  • Una domenica a Cremona. La mia stanchezza spaventa.
  • Esce l'ultimo molare nella bocca di Tom. Per sempre abbiamo finito con i problemi di dentizione dei nostri discendenti diretti. Bella consapevolezza.
  • Senza dire niente a nessuno, Tom apre da solo il cancellino del giardino e va a trovare la vicina di casa. A poco più di due anni. Viva l'autonomia.
  • Per la prima volta, un bonsai. E riesco a non farlo morire.
  • Picnic con Tom-figlio-unico nel parco giochi di Paratico.
  • Tom terrorizzato che una statua a forma di orso possa mangiarsi Ale. Fa tenerezza la paura che ha. I tentativi che fa di salvare suo fratello.
  • Una festa grande per i miei 40 anni. Siete in tanti. Ci siete quasi tutti, amici di una vita.
  • Imparare Clavis.
  • In una bettola da niente frico e gubana.
  • Dalla nonna, tombola in inglese auto-organizzata.
  • In un corridoio di ospedale, un abbraccio pieno di amore tra una donna innamorata ed il suo uomo in sedia a rotelle. Guardarli emoziona.
  • Un giro al centro commerciale la mattina del 23 dicembre. Mai più ridursi all'ultimo.
  • Studiando la creazione per religione, Ale discetta di materia e antimateria. A otto anni.
  • "I gatti sono più tanti dei topi". L'italiano, ragazzi. L'italiano.
  • Tommi panato in spiaggia. Due ragazze tedesche dicono: "Assomiglia ad un Wienerschnitzel".
  • Per una svista mangiamo pesto di ortiche e grana e bombole gialle di Lego grattugiate.
  • La Sacra di San Michele una domenica di settembre.
  • La bellezza, ogni volta, di entrare in biblioteca passando dalla porta riservata ai dipendenti.
  • Di nuovo. Le otiti di Tom. I due mesi senza nido per cercare di farlo guarire senza imbottirlo di antibiotici.
  • La Grotta Gigante e le lacrime alla Risiera di San Sabba.
  • Una festina a sorpresa per il tuo compleanno. Amici cari fanno festa insieme a noi.
  • Due mamme e cinque bimbi al mare al Cavallino. Siamo in palese inferiorità numerica ma ce la facciamo.
  • Dei cannoli siciliani a colazione.
  • "Cosa sono le rughe?" "Quelle che hanno i vecchietti. Anche tu ne hai un po'" [Ale].
  • Un nuova, inaspettata, bellissima pancia che cresce.
  • Tom, che non è capace di dire papà e non è capace di dire pappa, e non è capace di dire nanna, dice - in un modo tutto suo - volpe. Parole utili.
  • Di nuovo a Bergamo a lavorare. Bellezza e incanto. Ancora. Sempre.
  • Studio volantino dell'Esselunga online. Perversioni. A ognuno la sua.
  • Tutti i libri che non avrei mai letto, se non lavorassi al pubblico in biblioteca. Invece li leggo, curiosa. Sopratutto gialli nordeuropei. E fumetti.
  • Erano anni che non lavoravo più dentro la sera che scende.
  • Le vacanze al mare con gli amici. Tende e roulotte. Vite condivise in pochi metri di piazzola.
  • Pizza piccante per te, capricciosa per me. Nomen omen. A chi ci augura "Buona serata, allora" rispondo: "Dipende da chi prevale."
  • Quando con i bimbi camminiamo chilometri e chilometri. Camminare rimane una delle cose più belle da fare con loro. E con noi.
  • Scrivere questi 365. Fanno luce sui giorni. Non sono stati solo orecchie malate, prurito, stanchezza, lavoro. Sono stati anche forza, coraggio, impegno, bravura, crescita. Sono stati passi. E vita.

ciao.
cri e guido.
 
Ale.... con lui non penso che hai problemi per farlo mangiare :rofl::rofl::rofl:

Grazie del vostro cammino di vita.

Edo
 
Dopo il primo giorno di scuola. Ale: "Chi avevi vicino?" Michi: "Una bimba ma non mi ricordo il nome". "E dall'altra parte?" "Quello è facile. Il muro con il calorifero".
Mio fratello, 9 anni meno di me, tornato a casa dal primo giorno di scuola. Mia mamma gli domanda: "Com'è il tuo compagno di banco? o forse hai una compagna?"
Risposta: "Non lo so. Non ho mica gli occhi di lato!"
 
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