Oggi sono passati esattamente 6 anni.... 6 anni da quell'8 luglio 2006 quando assieme a Matilde, Samuele ed Anita, tre carissimi amici del mio paese che molti di voi conoscono, feci il mio primo passo lungo la Via di Santiago.... senza immaginare lontanamente quanto quell'avventura avrebbe cambiato la mia Vita...
E quest'anniversario non potevo non festeggiarlo idealmente con voi, amici che in questi anni avete condiviso ogni mio passo e mi avete accompagnato verso la realizzazione dei miei sogni... Da tempo non sono presente sul forum come prima, perchè come sapete la mia Strada ha ormai intrapreso una direzione diversa, una direzione che non guarda più a Santiago, ma che mi ha portato e mi porterà ancora tra gli ultimi dell'Africa...
Un Cammino che però è come se fosse partito da Finisterre, dove un'ideale freccia gialla mi ha indicato che quell'Africa che avevo sempre sognato sarebbe diventata una sorta di Cammino di Vita... la realizzazione di un sogno che avrebbe reso la mia Vita un sogno
E senza il Cammino e senza il meraviglioso mondo dei pellegrini, molto probabilmente questo sogno sarebbe rimasto tale...
E quindi per ricordare quei giorni mi fa piacere condividere ancora con voi alcune righe che avevo scritto poco dopo il mio ritorno da Santiago... è iI mio modo per dirvi ancora grazie... per tutto
(dal mio diario.... agosto 2006)
"…Sono tornato a casa da quasi un mese… Un mese in cui è ricominciata la mia vita di sempre… C’è stata la solita meravigliosa esperienza del campo di lavoro da Don Carlo, è ripreso il mio lavoro a TVL, si è cominciata a preparare la Festa Storica di Badia… Ho ritrovato i miei amici, il mio mondo… Ma ovviamente un mese nel quale ho pensato molto a quel che mi è successo in quelle tre settimane di Luglio…
E' stata un'esperienza esaltante, ma prima di scrivere qualcosa al riguardo ho voluto aspettare.... ho voluto aspettare che passasse l'euforia dei primi giorni dopo il rientro, quando tutti ti chiedevano come era andata.... ho voluto aspettare per confrontarmi meglio con me stesso e capire realmente cos'è stato per me il Cammino...
Oggi all'improvviso ho sentito forte il bisogno di scrivere, di buttar giù su un foglio bianco alcuni pensieri che mi accompagnano spesso ultimamente... Anche perchè le ultime sono state giornate un po' particolari che mi hanno lasciato molto tempo per pensare.... pensare a me, alla mia vita, ai miei sogni, alle mie incertezze, alle persone che fanno parte del mio piccolo mondo....
Devo dire che il Cammino ha lasciato un qualcosa di profondo dentro di me..... me ne sto accorgendo pian piano..... Proprio ora che l'euforia dei primi giorni se ne sta andando, sento di aver ricevuto molto più di quel che pensavo da quell'esperienza....
E ora sento così piccolo questo mio mondo.....
Ripenso al blu intenso del cielo di Leon che si intrecciava col giallo delle sterminate distese di grano del Paramo;
ripenso alla pace del villaggetto di pietra in cima al Cebreiro, alla mistica semplicità di quella chiesetta di montagna;
ripenso al profumo intenso degli immensi boschi di ecualipto della Galizia (che i telegiornali di questi giorni mi hanno rimostrato avvolti dalle fiamme di un incendio spaventoso.... immagini che mi hanno colpito al cuore);
ripenso ai volti degli anziani pastori incontrati per la strada.... volti segnati da anni di duro lavoro, ma volti di persone felici, semplici, vere....;
ripenso a quel ragazzo spagnolo che sfidava la vita e se stesso, facendo il cammino con due stampelle e l'unica sua gamba;
ripenso a Marie e Christine, le due francesi compagne di lunghe chiacchierate;
ripenso a Jean, l'olandese che a 43 anni cercava ancora un senso alla sua vita.... da molti visto come folle (ma in fondo che cos'è veramente la follia...... son tanti i personaggi strani trovati sulla via di Santiago...... ma forse son proprio loro coloro che hanno capito il vero senso della vita e non noi che corriamo sempre dietro ai ritmi di un a civiltà che non ragiona più con la lingua del cuore, ma solo con quella del profitto....);
ripenso ad Alberto di Torino e a Giuseppe di Prato, signori di mezza età che cercavano sul Cammino ancora sogni da inseguire;
ripenso al suono delle struggenti note delle cornamuse galiziane;
ripenso all'emozione che mi ha donato la Messa nella chiesa del cimiterino di campagna di Triacastela;
ripenso alla gioia che puo' donarti la semplice vista di una fontana d'acqua;
ripenso alla bellezza della luna che tante volte ha rischiarato il nostro cammino la mattina presto (o la notte tardi.... dipende dai punti di vista...)
ripenso ad una tavolata di Amici mai visti prima (danesi, tedeschi, austriaci, spagnoli, americani...) che erano felici perchè tu eri felice la notte della conquista del Campionato del Mondo....;
ripenso alla maestosità delle cattedrali di Leon, Astorga e Santiago e al tuo sentirti piccolo di fronte a cotanta bellezza;
ripenso all'immensità dell'Oceano a capo Finisterrae.... a quello scoglio, a quel faro, a quel gabbiano che mi girava sulla testa....;
ripenso ai momenti di crisi quando le gambe non volevano saperne di andare ed i piedi erano martoriati dalle vesciche, ma il cuore ti diceva di non mollare;
ripenso alla povertà di certi paesini di montagna, sporchi, puzzolenti, semiabbandonati.... ma veri, come vera e straordinaria era la dignità di chi ci vive; ripenso al verde intenso di certe vallate appena entrati in Galizia;
ripenso alle mucche, ai cavalli, agli asini, ai gatti, ai cani, ai maiali (!), ai tori (!!!), alle galline, a tutti gli animali trovati liberi per le strade e per i boschi..... anche loro sembravano felici;
ripenso ad Alex, ragazzino di Madrid appassionatissimo del calcio italiano, col quale ho condiviso la mia passione sportiva per lunghi chilometri;
ripenso al prete di un paesino vicino a Ponferrada che ci ha fermati per strada al grido di "Italia Campione del mondooooooo";
ripenso ad Alessandra di Sassari, conosciuta in aereo al ritorno, e che in due ore di volo mi ha "conquistato" con la sua vitalità e la sua voglia di sognare, lasciandomi il rimpianto di non averla conosciuta durante il Cammino per le tante cose in comune che abbiamo scoperto avere mentre parlavamo lassù a migliaia di metri su per aria;
ripenso ad una coppia di signori di Arcore incontrati a Villafranca del Bierzo che a 70 anni conservano ancora lo spirito di due ragazzini e dimostrano di volersi bene come non mai;
ripenso alla poesia del rifugio di Ribadiso e al suo torrente..... il Paradiso, deve somigliare a quel posto;
ripenso ai saluti di tutti coloro che incontravi per strada: "Hola, buenos dia, buen Camino, Ultreya”... parole e frasi che scandivano ogni nostra giornata, ogni nostro incontro;
ripenso alla pioggia torrenziale nella tappa che da Portmarin ci ha portati ad Eirexe, al vento e al freddo che ci mettevano a dura prova, ma che non potevano cancellare la serenità e la luminosità dagli occhi di tutti coloro che incontravi e che ti incoraggiavano a proseguire;
ripenso alla notte a El Ganso, nell'ostello più spartano di tutto il Cammino, avvolti da un silenzio che aveva dell'irreale;
ricordo il senso di compassione che provavamo nel vedere le masse di turisti scendere dagli autobus, convinti di aver visto tutto senza fatica.... e invece non avevano visto niente;
ripenso a Giacomo di Padova, a Mauro di Roma... ripenso ad un ragazzo arrivato addirittura dalla Corea, col quale era impossibile comunicare, ma che ha saputo ugualmente integrarsi alla perfezione con noi e con l'ambiente;
ripenso ai brividi e alla gioia intensa, indescrivibile, provati all'ingresso a Santiago; ripenso al pulpo e al "caldo" gallego, alle bistecche di "ternera" e di "cerdo" e all'ottima cucina di quella parte appartata di Spagna;
ripenso al puzzo di piedi, al caldo, alla mancanza d'aria di certe camerate affollate, ma anche allo spirito di gruppo, alla voglia di fare Amicizia, alle lunghe chiacchierate che soprattutto in quelle camerate scandivano le nostre notti;
ripenso a Charon, ragazza spagnola che si era persa nel buio di un bosco alle 5 di mattina e che ha visto la luce della nostra pila e ci ha rincorso felice;
ripenso al villaggio del monte Gozo e a Papa Wojtila, il "mio" Papa, che proprio lì aveva voluto una delle sue prime GMG, facendo riscoprire a tanti giovani il Cammino di Santiago;
ripenso ai tanti chilometri che ho fatto in assoluta solitudine, quando sentivo la necessità di restare solo coi miei pensieri e di parlare con me stesso;
ripenso ai sorrisi, alle voci, ai colori, ai silenzi, ai suoni, agli Amici.....
Ripenso a tutto questo e tanto piccolo mi sembra questo mio mondo, tanto banale la vita di ogni giorno, tanto vuoto il senso della società in cui vivo.....
Verrebbe voglia di evadere, di mollare tutto e scappare ad inseguire un qualcosa che possa pienamente dar senso alla vita....
Ma... poi rifletto e comprendo che il mio posto è quà, nel mio piccolo mondo, tra le persone cui voglio bene, tra gli Amici di sempre...
L'importante e non smettere mai di far comunque volare il cuore, di sognare, non arrendersi mai di fronte alla vita e ai suoi problemi, che spesso appaiono insormontabili solo perchè si ha paura o non si ha voglia di affrontarli, di vivere a pieno anche le piccole cose di ogni giorno, di non aver paura a chiedere aiuto agli altri o di aiutare gli altri, di dare il giusto peso alle cose, di non vergognarsi di dire alle persone cui sei legato "Ti voglio bene"....
E tutto questo me lo ha confermato il Cammino..... che in fondo non è altro che la metafora del cammino della vita....
Una cosa è certa.... se la mia vita è quì, nella piccola e tranquilla Pistoia, se i miei sogni da inseguire comunque sono quì.... dopo il Cammino sento l'Africa più vicina..... Quell'obbiettivo chiamato Burkina lo sento ora a portata di mano...... sarà quello il mio prossimo Cammino ? La convinzione di potercela fare me l'ha regalata proprio la strada per Santiago…
Ultreya !!!!!"
E rileggendo l'ultima riga, con la consapevolezza di quel che è successo dopo, non posso che emozionarmi ancora.....
Vi voglio bene.
Cristiano
E quest'anniversario non potevo non festeggiarlo idealmente con voi, amici che in questi anni avete condiviso ogni mio passo e mi avete accompagnato verso la realizzazione dei miei sogni... Da tempo non sono presente sul forum come prima, perchè come sapete la mia Strada ha ormai intrapreso una direzione diversa, una direzione che non guarda più a Santiago, ma che mi ha portato e mi porterà ancora tra gli ultimi dell'Africa...
Un Cammino che però è come se fosse partito da Finisterre, dove un'ideale freccia gialla mi ha indicato che quell'Africa che avevo sempre sognato sarebbe diventata una sorta di Cammino di Vita... la realizzazione di un sogno che avrebbe reso la mia Vita un sogno

E senza il Cammino e senza il meraviglioso mondo dei pellegrini, molto probabilmente questo sogno sarebbe rimasto tale...
E quindi per ricordare quei giorni mi fa piacere condividere ancora con voi alcune righe che avevo scritto poco dopo il mio ritorno da Santiago... è iI mio modo per dirvi ancora grazie... per tutto

(dal mio diario.... agosto 2006)
"…Sono tornato a casa da quasi un mese… Un mese in cui è ricominciata la mia vita di sempre… C’è stata la solita meravigliosa esperienza del campo di lavoro da Don Carlo, è ripreso il mio lavoro a TVL, si è cominciata a preparare la Festa Storica di Badia… Ho ritrovato i miei amici, il mio mondo… Ma ovviamente un mese nel quale ho pensato molto a quel che mi è successo in quelle tre settimane di Luglio…
E' stata un'esperienza esaltante, ma prima di scrivere qualcosa al riguardo ho voluto aspettare.... ho voluto aspettare che passasse l'euforia dei primi giorni dopo il rientro, quando tutti ti chiedevano come era andata.... ho voluto aspettare per confrontarmi meglio con me stesso e capire realmente cos'è stato per me il Cammino...
Oggi all'improvviso ho sentito forte il bisogno di scrivere, di buttar giù su un foglio bianco alcuni pensieri che mi accompagnano spesso ultimamente... Anche perchè le ultime sono state giornate un po' particolari che mi hanno lasciato molto tempo per pensare.... pensare a me, alla mia vita, ai miei sogni, alle mie incertezze, alle persone che fanno parte del mio piccolo mondo....
Devo dire che il Cammino ha lasciato un qualcosa di profondo dentro di me..... me ne sto accorgendo pian piano..... Proprio ora che l'euforia dei primi giorni se ne sta andando, sento di aver ricevuto molto più di quel che pensavo da quell'esperienza....
E ora sento così piccolo questo mio mondo.....
Ripenso al blu intenso del cielo di Leon che si intrecciava col giallo delle sterminate distese di grano del Paramo;
ripenso alla pace del villaggetto di pietra in cima al Cebreiro, alla mistica semplicità di quella chiesetta di montagna;
ripenso al profumo intenso degli immensi boschi di ecualipto della Galizia (che i telegiornali di questi giorni mi hanno rimostrato avvolti dalle fiamme di un incendio spaventoso.... immagini che mi hanno colpito al cuore);
ripenso ai volti degli anziani pastori incontrati per la strada.... volti segnati da anni di duro lavoro, ma volti di persone felici, semplici, vere....;
ripenso a quel ragazzo spagnolo che sfidava la vita e se stesso, facendo il cammino con due stampelle e l'unica sua gamba;
ripenso a Marie e Christine, le due francesi compagne di lunghe chiacchierate;
ripenso a Jean, l'olandese che a 43 anni cercava ancora un senso alla sua vita.... da molti visto come folle (ma in fondo che cos'è veramente la follia...... son tanti i personaggi strani trovati sulla via di Santiago...... ma forse son proprio loro coloro che hanno capito il vero senso della vita e non noi che corriamo sempre dietro ai ritmi di un a civiltà che non ragiona più con la lingua del cuore, ma solo con quella del profitto....);
ripenso ad Alberto di Torino e a Giuseppe di Prato, signori di mezza età che cercavano sul Cammino ancora sogni da inseguire;
ripenso al suono delle struggenti note delle cornamuse galiziane;
ripenso all'emozione che mi ha donato la Messa nella chiesa del cimiterino di campagna di Triacastela;
ripenso alla gioia che puo' donarti la semplice vista di una fontana d'acqua;
ripenso alla bellezza della luna che tante volte ha rischiarato il nostro cammino la mattina presto (o la notte tardi.... dipende dai punti di vista...)
ripenso ad una tavolata di Amici mai visti prima (danesi, tedeschi, austriaci, spagnoli, americani...) che erano felici perchè tu eri felice la notte della conquista del Campionato del Mondo....;
ripenso alla maestosità delle cattedrali di Leon, Astorga e Santiago e al tuo sentirti piccolo di fronte a cotanta bellezza;
ripenso all'immensità dell'Oceano a capo Finisterrae.... a quello scoglio, a quel faro, a quel gabbiano che mi girava sulla testa....;
ripenso ai momenti di crisi quando le gambe non volevano saperne di andare ed i piedi erano martoriati dalle vesciche, ma il cuore ti diceva di non mollare;
ripenso alla povertà di certi paesini di montagna, sporchi, puzzolenti, semiabbandonati.... ma veri, come vera e straordinaria era la dignità di chi ci vive; ripenso al verde intenso di certe vallate appena entrati in Galizia;
ripenso alle mucche, ai cavalli, agli asini, ai gatti, ai cani, ai maiali (!), ai tori (!!!), alle galline, a tutti gli animali trovati liberi per le strade e per i boschi..... anche loro sembravano felici;
ripenso ad Alex, ragazzino di Madrid appassionatissimo del calcio italiano, col quale ho condiviso la mia passione sportiva per lunghi chilometri;
ripenso al prete di un paesino vicino a Ponferrada che ci ha fermati per strada al grido di "Italia Campione del mondooooooo";
ripenso ad Alessandra di Sassari, conosciuta in aereo al ritorno, e che in due ore di volo mi ha "conquistato" con la sua vitalità e la sua voglia di sognare, lasciandomi il rimpianto di non averla conosciuta durante il Cammino per le tante cose in comune che abbiamo scoperto avere mentre parlavamo lassù a migliaia di metri su per aria;
ripenso ad una coppia di signori di Arcore incontrati a Villafranca del Bierzo che a 70 anni conservano ancora lo spirito di due ragazzini e dimostrano di volersi bene come non mai;
ripenso alla poesia del rifugio di Ribadiso e al suo torrente..... il Paradiso, deve somigliare a quel posto;
ripenso ai saluti di tutti coloro che incontravi per strada: "Hola, buenos dia, buen Camino, Ultreya”... parole e frasi che scandivano ogni nostra giornata, ogni nostro incontro;
ripenso alla pioggia torrenziale nella tappa che da Portmarin ci ha portati ad Eirexe, al vento e al freddo che ci mettevano a dura prova, ma che non potevano cancellare la serenità e la luminosità dagli occhi di tutti coloro che incontravi e che ti incoraggiavano a proseguire;
ripenso alla notte a El Ganso, nell'ostello più spartano di tutto il Cammino, avvolti da un silenzio che aveva dell'irreale;
ricordo il senso di compassione che provavamo nel vedere le masse di turisti scendere dagli autobus, convinti di aver visto tutto senza fatica.... e invece non avevano visto niente;
ripenso a Giacomo di Padova, a Mauro di Roma... ripenso ad un ragazzo arrivato addirittura dalla Corea, col quale era impossibile comunicare, ma che ha saputo ugualmente integrarsi alla perfezione con noi e con l'ambiente;
ripenso ai brividi e alla gioia intensa, indescrivibile, provati all'ingresso a Santiago; ripenso al pulpo e al "caldo" gallego, alle bistecche di "ternera" e di "cerdo" e all'ottima cucina di quella parte appartata di Spagna;
ripenso al puzzo di piedi, al caldo, alla mancanza d'aria di certe camerate affollate, ma anche allo spirito di gruppo, alla voglia di fare Amicizia, alle lunghe chiacchierate che soprattutto in quelle camerate scandivano le nostre notti;
ripenso a Charon, ragazza spagnola che si era persa nel buio di un bosco alle 5 di mattina e che ha visto la luce della nostra pila e ci ha rincorso felice;
ripenso al villaggio del monte Gozo e a Papa Wojtila, il "mio" Papa, che proprio lì aveva voluto una delle sue prime GMG, facendo riscoprire a tanti giovani il Cammino di Santiago;
ripenso ai tanti chilometri che ho fatto in assoluta solitudine, quando sentivo la necessità di restare solo coi miei pensieri e di parlare con me stesso;
ripenso ai sorrisi, alle voci, ai colori, ai silenzi, ai suoni, agli Amici.....
Ripenso a tutto questo e tanto piccolo mi sembra questo mio mondo, tanto banale la vita di ogni giorno, tanto vuoto il senso della società in cui vivo.....
Verrebbe voglia di evadere, di mollare tutto e scappare ad inseguire un qualcosa che possa pienamente dar senso alla vita....
Ma... poi rifletto e comprendo che il mio posto è quà, nel mio piccolo mondo, tra le persone cui voglio bene, tra gli Amici di sempre...
L'importante e non smettere mai di far comunque volare il cuore, di sognare, non arrendersi mai di fronte alla vita e ai suoi problemi, che spesso appaiono insormontabili solo perchè si ha paura o non si ha voglia di affrontarli, di vivere a pieno anche le piccole cose di ogni giorno, di non aver paura a chiedere aiuto agli altri o di aiutare gli altri, di dare il giusto peso alle cose, di non vergognarsi di dire alle persone cui sei legato "Ti voglio bene"....
E tutto questo me lo ha confermato il Cammino..... che in fondo non è altro che la metafora del cammino della vita....
Una cosa è certa.... se la mia vita è quì, nella piccola e tranquilla Pistoia, se i miei sogni da inseguire comunque sono quì.... dopo il Cammino sento l'Africa più vicina..... Quell'obbiettivo chiamato Burkina lo sento ora a portata di mano...... sarà quello il mio prossimo Cammino ? La convinzione di potercela fare me l'ha regalata proprio la strada per Santiago…
Ultreya !!!!!"
E rileggendo l'ultima riga, con la consapevolezza di quel che è successo dopo, non posso che emozionarmi ancora.....
Vi voglio bene.
Cristiano